“Un tatuaggio è per sempre”. Lo diciamo spesso, forse convinti che una volta trovato il nostro tattoo del cuore, non ce ne pentiremo mai. Eppure molto spesso le cose vanno per il verso sbagliato: un ricordo che non vorremmo più avere sulla pelle, un disegno sbiadito oppure che non rispecchia più i nostri gusti o ancora, il desiderio di riavere la pelle simile a una “tela bianca”. Qualsiasi sia il motivo per desiderare di liberarsi di un tatuaggio, esistono oggi diversi metodi di rimozione efficaci cui si può ricorrere.

Come rimuovere un tatuaggio

Il processo di rimozione di un tatuaggio non è mai semplice, indolore o economico. Diffidate quindi di chi vi propone soluzione veloci e a poco prezzo, come per esempio la dermoabrasione con sale o i prodotti che “fanno venire il tatuaggio in superficie”: rimuovere le molecole di inchiostro infiltrate e sedimentate sotto pelle non è cosa fattibile in poco tempo. Ecco quindi tutte le cose da sapere prima di rimuovere un tatuaggio sgradito.

Rivolgersi sempre a professionisti

Come dicevamo, rimuovere un tatuaggio è un’operazione che richiede determinate competenze. Lo specialista deve essere in grado di proporre i metodi più moderni ed efficaci, ma anche i più sicuri. Al momento, la tecnica più moderna ed efficiente è il laser Q-S, che bombarda le cellule che contengono l’inchiostro con brevissimi impulsi laser (parliamo di nanosecondi e miliardesimi di secondo) che le spaccano in frammenti molto più piccoli e facilmente assorbibili dalla pelle. Nel corso delle settimane quindi e ripetendo le sedute (circa ogni 45-60 giorni) il tatuaggio andrà via via scomparendo.

Scegliere il momento giusto per la rimozione

Non tutti i momenti dell’anno sono buoni per intraprendere il percorso di rimozione del tatuaggio. Per esempio, potrebbe non essere una buona idea iniziare il trattamento in estate, perché dopo le prime sedute è meglio non esporre la zona trattata al sole. Un professionista del settore tuttavia saprà consigliarvi al meglio anche su questo aspetto.

Quante sedute sono necessarie? 

Difficilmente un professionista saprà dirvi con esattezza quante sedute ci vorranno per far sbiadire il tatuaggio. Molto dipende dalla grandezza del tatuaggio, dal fototipo della vostra pelle (chiara, scura, olivastra, nera, etc.), da quanto l’inchiostro è in profondità e sedimentato nella pelle, dal tipo di colore utilizzato e così via. Tendenzialmente, ai più fortunati toccano circa 3-5 sedute, mentre i casi più complicati richiedono fino a 12 sedute.

Ci sono colori o tatuaggi impossibili da rimuovere? 

Come abbiamo detto nel punto precedente, il successo della rimozione dipende da svariati fattori. In linea di massima i tatuaggi più vecchi sono più facili da rimuovere, perché nel corso del tempo la pelle ha già smaltito parte del pigmento. I tatuaggi professionali vengono invece realizzati con colori densi e applicati in profondità nella pelle, nel tentativo di conservarne la bellezza. Potrebbero quindi richiedere più tempo per essere rimossi. Ci sono poi colori che sono generalmente più difficili o addirittura impossibili da rimuovere del tutto. Tra questi vi sono il giallo, l’azzurro e il verde. Mentre il rosso, a causa di alcune componenti ferrose che a volte vengono utilizzate per creare il pigmento, possono cambiare colore e scurirsi.

Rimuovere un tatuaggio con il laser è doloroso? 

Siamo sinceri, rimuovere un tattoo col laser non è piacevole e anzi, è piuttosto doloroso. Niente paura però: di norma viene applicata una crema anestetizzante che rende il trattamento decisamente più sopportabile di seduta in seduta.
E’ anche vero che rispetto a qualche anno fa la tecnologia dei macchinari per la rimozione dei tattoo ha fatto dei passi da gigante e l’intero processo risulta meno doloroso di un tempo.

Ci sono tipi di pelle per cui la rimozione del tattoo è più efficace?

Sì, più la pelle è scura più difficile sarà sbarazzarsi del tatuaggio. E’ anche sconsigliato a chi ha la tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche o ha infezioni attive alla pelle. Al professionista scelto per la rimozione andrà inoltre segnalato se si stanno assumendo farmaci foto sensibilizzanti o altro tipo di terapie farmacologiche.

Come appare la pelle dopo il trattamento? 

Il laser essenzialmente “brucia” le cellule, rompendole. E’ normale quindi che subito dopo il trattamento e per qualche giorno si formino delle bollicine, simili a quelle da ustione. Con particolari creme e unguenti antibiotici, coperti da garze morbide e vaselinate si può alleviare il fastidio dei primi due o tre giorni, fino alla formazione delle crosticine.

Non sempre è possibile cancellare completamente il tatuaggio

Nonostante il trattamento, non sempre il laser è sufficiente per rimuovere il tatuaggio. Come dicevamo, ci sono moltissimi fattori che influiscono sul successo della rimozione, come il tipo di pelle, il colore del tatuaggio, l’estensione e la “vecchiaia” del tatuaggio. Molto spesso, anche dopo un trattamento riuscito, è possibile notare quel che gli specialisti chiamano “fantasma del tatuaggio”, un’alone dove prima era il tatuaggio che può durare anni se non per sempre. Il fantasma del tatuaggio tuttavia non è più che un’ombra, appena percettibile e a malapena visibile.