Cosa succede se un mafioso si pente?

Domanda di: Irene Martino  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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il pentito non accede immediatamente ai benefici di legge ma vi accede solo dopo che le dichiarazioni vengano valutate come importanti e inedite; il pentito detenuto dovrà scontare almeno un quarto della pena; la protezione durerà fino al cessato pericolo a prescindere dalla fase in cui si trovi il processo.

Quanto viene pagato un pentito?

Tale misura netta è determinata sulla base dell'importo lordo di 10.435,00 euro, sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (IRPEF e addizionali regionali e comunali).

Come capire se una persona è un mafioso?

Il mafioso è caratterizzato da una infinita volontà di dominio. Non vuol realizzare un progetto, un sogno, il suo scopo è acquistare sempre nuove cariche e quindi sempre nuovo potere su altri uomini che poi tratterà come burattini, come servi. Questo tipo umano si è addestrato a mentire, a dissimulare le sue emozioni.

Quanto dura il programma di protezione?

Il termine delle misure e dei programmi speciali di protezione - non inferiore a sei mesi e non superiore ai cinque anni - e' fissato dalla Commissione centrale con lo stesso provvedimento con cui vengono adottati. In caso di mancata indicazione il termine e' di un anno dalla data del provvedimento.

Cosa Nostra esiste ancora?

oggiNonostante l'arresto di due storici boss legati al clan dei Corleonesi, Totò Riina e Bernardo Provenzano, e l'abbandono della strategia stragista adottata all'inizio degli anni '90, Cosa Nostra è a tutt'oggi un'organizzazione criminale viva e attiva in Italia e all'estero, che continua a intessere rapporti con la ...

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Chi è l'attuale capo di Cosa Nostra?

Biografia. Matteo Messina Denaro è figlio di Francesco Messina Denaro e di Lorenza Santangelo, fratello di Salvatore, Rosalia e Anna Patrizia Messina Denaro e zio di Francesco e Lorenza Guttadauro.

Dove vivono i pentiti?

Come ha confermato il generale Aceto, durante i processi e l'avvio della collaborazione, i pentiti vengono trasferiti con i familiari in una località protetta. Liberi, o ai domiciliari. Il periodo medio di protezione e di collaborazione con la giustizia, ha riferito il generale Aceto, è di sei anni e due mesi.

Cosa significa vivere sotto protezione?

Vivere sotto scorta non significa farsi accompagnare e nemmeno saltare la coda: vivere sotto scorta significa comprimere i tuoi affetti in un angolo, come un bonsai, per non lasciarlo in pasto agli altri. Significa perdere il diritto di cittadinanza nel Paese della normalità.

Cosa vuol dire protezione testimoni?

Un programma protezione testimoni è un sistema di protezione dei testimoni e dei collaboratori di giustizia che abbiano subito delle minacce – prima, durante e dopo un processo - normalmente eseguito dagli organi di polizia.

Che fa un mafioso?

Le attività maggiormente svolte sono: narcotraffico, prostituzione, omicidio, traffico di armi, contrabbando, usura, estorsione, gioco d'azzardo e riciclaggio di denaro.

Come funziona la mente mafiosa?

La mente mafiosa si basa su un fondamentalismo psichico: quello di un sociocentrismo perverso che fa coincidere la famiglia interna (psichica) con quella esterna del gruppo (mafiosa). In tal modo l'identità personale viene annullata: ogni singolo mafioso non riesce a prendere nessuna decisione autonoma.

Come comunicano le mafie?

le mafie comunicano tramite “Pizzini”, intercettazioni, lettere di scrocco, testimonianze attentati,, in modo da creare un tessuto complesso di significati nascosti, un linguaggio “detto-non detto”, dove non ci si deve mai fermare al primo livello di lettura. Ci si trova davanti ad un linguaggio ambiguo.

Quanti sono i pentiti in Italia?

Attualmente i pentiti di mafia in Italia sono 1.189: sono tutti inseriti in un programma di protezione insieme ai loro 4.586 familiari, un dato in calo rispetto al primo semestre del 2018 quando le persone sotto protezione - tra collaboratori e familiari - erano 6.246.

Chi sono i NOP?

Attraverso i Nuclei Operativi di Protezione (NOP), con competenza regionale o interregionale, cura la diretta attuazione delle misure di assistenza previste dal programma di protezione e garantisce il necessario supporto.

Chi è stato il primo pentito in Italia?

Leonardo Vitale (Palermo, 27 giugno 1941 – Palermo, 2 dicembre 1984) è stato un mafioso e collaboratore di giustizia italiano. Legato a Cosa nostra, è considerato il primo collaboratore di giustizia dopo Melchiorre Allegra.

Chi vive sotto scorta in Italia?

Gli scortati sono magistrati (277), politici (69), dirigenti d'impresa (43), giornalisti (21), esponenti governativi (18). Ulteriori 221 operatori, prevalentemente personale dell'Esercito Italiano, seguito da Carabinieri e Polizia di Stato, effettuano 38 servizi di vigilanza fissa.

Quanti sono i testimoni di giustizia?

Dalla documentazione acquista dalla Commissione emerge che I testimoni di giustizia sono attualmente 80 (oltre a 267 i familiari), mentre i collaboratori ammontano a 1144 (4617 familiari).

Cosa spetta ad un collaboratore di giustizia?

Al collaboratore viene inoltre assicurato: una sistemazione alloggiativa, il rimborso delle spese sostenute per i trasferimenti, per le spese sanitarie (quando non sia possibile avvalersi delle strutture pubbliche ordinarie) e per l'assistenza legale, oltre ad un assegno di mantenimento nel caso di impossibilità a ...

Cosa succede a un pentito?

il pentito non accede immediatamente ai benefici di legge ma vi accede solo dopo che le dichiarazioni vengano valutate come importanti e inedite; il pentito detenuto dovrà scontare almeno un quarto della pena; la protezione durerà fino al cessato pericolo a prescindere dalla fase in cui si trovi il processo.

Chi comanda a Quarticciolo?

Un'organizzazione governata da famiglie locali, ben armata, con vedette e pusher a stipendio che controllano il territorio, e il welfare criminale che "campa" centinaia di persone garantendo il consenso. La verticalizzazione dello spaccio è avvenuta al Quarticciolo sul "modello Scampia" come altrove a Roma.

Chi è il killer di Ponticelli?

A fine mattinata arriva la sorpresa: il killer di Ponticelli si è costituito ed è stato accompagnato in Procura, dove con ogni probabilità ha formalizzato la decisione di collaborare con la giustizia prima di essere sottoposto a fermo. Si chiama Antonio Pipolo, ha 38 anni ed è legato al gruppo De Martino — Di Micco.

Chi è il boss più pericoloso d'Italia?

Tra i criminali più ricercati si trovano Giovanni Motisi e Renato Cinquegranella, due boss mafiosi italiani che hanno raggiunto un alto livello di potere all'interno delle rispettive organizzazioni criminali. Entrambi sono accusati di gravi reati e sono stati condannati all'ergastolo.

Chi è il boss di Napoli?

La camorra di Napoli Est: i nomi dei boss e i clan

A Barra comandano gli Aprea-Cuccaro, autonomi sebbene alleati coi De Luca Bossa-Minichini-Casella e coi Rinaldi-Reale di San Giovanni a Teduccio. Nel quartiere è inoltre presente il clan D'Amico (alias i Gennarielli), legato ai Mazzarella.

Chi è il boss più potente d'Italia?

Salvatore Riina. Volto a noi conosciuto. Boss storico della mafia siciliana e capo indiscusso di Cosa Nostra. Autore di moltissimi omicidi, tra questi possiamo ricordare quelli di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Carlo Alberto Dalla Chiesa.