A cosa serve la rinuncia all'eredità?

Domanda di: Sirio Guerra  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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La rinuncia è un atto con il quale il chiamato all'eredità dichiara di non volerla acquistare, ad esempio perché i debiti del defunto sono superiori ai crediti; in questo modo egli fa cessare gli effetti verificatisi nei suoi confronti a seguito dell'apertura della successione e rimane, pertanto, completamente estraneo ...

Quando conviene fare la rinuncia all'eredità?

Ovviamente, se il defunto non ha debiti e l'eredità è attiva, conviene accettare l'eredità puramente e semplicemente o tacitamente, disponendo dei beni caduti in successione. Se invece il defunto aveva molti debiti e pochi o nessun bene, è conveniente rinunciare all'eredità.

Cosa comporta rinunciare all'eredità?

Gli effetti della rinuncia

Ai sensi dell'articolo 521, primo comma, del codice civile, “Chi rinunzia all'eredità è considerato come se non vi fosse mai stato chiamato“. L'effetto principale di dichiarare la rinuncia è la perdita della qualità di erede fin dall'inizio in quanto la rinuncia opera retroattivamente.

Cosa succede se non si fa la rinuncia all'eredità?

Difatti, se entro dieci anni dal decesso non si effettua né l'accettazione né la rinuncia all'eredità, si perde ogni diritto sul patrimonio del defunto e, di conseguenza, non si risponde neanche dei relativi debiti.

Chi subentra dopo la rinuncia all'eredità?

In caso di rinuncia di Eredità, al soggetto che rinuncia subentrano i figli o discendenti, in base al principio di rappresentazione stabilito dall' articolo 467 del Codice Civile.

Rinuncia all'eredità: tutto quello che devi sapere