Domanda di: Fortunata Martini | Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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Secondo Lévi-Strauss, i miti sono elaborati nel tentativo di affrontare le opposizioni/ contraddizioni che più preoccupano una particolare società in un determinato periodo storico. Queste composizioni (i miti) rappresentano e commentano gli aspetti della vita sociale che si ritiene si contraddicano a vicenda.
Comunque in ambito antropologico e teologico, il termine viene riferito principalmente a un racconto che abbia un valore fondativo o che in ogni modo sia particolarmente significativo per la comunità all'interno della quale il mito vive.
Il mito è perciò una compo- nente vitale della civiltà umana; non è un futile racconto, ma una forza attiva operante; non è una spiegazione razionale o una immagine artistica, ma un documento pragmatico di fede primitiva, di saggezza morale.
Lévi-Strauss assume come guida della sua indagine antropologica il concetto di struttura, quale "sistema di relazioni latenti nell'oggetto", con la convinzione che questo sistema di relazioni sia diffuso in ogni civiltà umana, come una sorta di matrice logica inconscia.
Ha sviluppato una prospettiva strutturale nell'antropologia, che ha rivoluzionato il modo in cui l'antropologia comprende la cultura e la società. Lévi-Strauss ha applicato il metodo strutturale all'antropologia, analizzando le culture come sistemi di relazioni simboliche.