Le vespe presentano un addome peduncolato e affusolato. Il corpo non presenta peluria e presenta strisce nere e gialle. Le api presentano zampe allungate e il loro corpo è caratterizzato da tre anelli gialli. Il corpo presenta peluria, soprattutto sul torace.
Le punture di vespa sono quelle più frequenti, dal momento che le vespe possono essere aggressive se le si disturba in un prato o in un giardino, o anche semplicemente se si mangia all'aperto. Le api pungono meno frequentemente; i calabroni sono più rari.
Il pungiglione dell'ape è seghettato e pungendo si incastra sotto la pelle causando la morte dell'ape stessa. Le vespe invece, oltre a pungere anche senza che vengano minacciate, hanno un pungiglione liscio che permette loro di pungere più volte senza perderlo e restando quindi in vita anche dopo la puntura.
Api, vespe e calabroni possono sembrare simili solo a colpo d'occhio. Si differenziano in realtà per il loro aspetto: le api presentano peluria e variano di colore, dal marrone dorato al nero, mentre le vespe hanno il classico restringimento tra il torace e l'addome, non per nulla si parla di “vitino da vespa”.
Aiutano a proteggere le colture. Innanzi tutto, le vespe sono efficienti predatrici di insetti infestanti e sono quindi utili come strumento naturale di protezione nell'agricoltura: "Regolano le popolazioni di artropodi, come le afidi e i bruchi che danneggiano le coltivazioni.