Domanda di: Sig. Ciro Costantini | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 5/5
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La mancanza di equilibrio idrico, infatti, può portare diversi deficit del funzionamento dell'organismo. Uno di questi è l'alterazione dei battiti cardiaci, che diventano più frequenti dando origine a una fastidiosa tachicardia. Inoltre, la disidratazione si accompagna spesso a vertigini e capogiri.
Letteralmente il cervello si «strizza» diminuendo di volume. Dopo due giorni senza bere è facile che non si riesca più ad andare in bagno, i muscoli hanno spasmi involontari e interviene anche la nausea. Ogni attività richiede uno sforzo maggiore del vostro cervello, consumando più zuccheri e ossigeno.
Ci si sveglia meno riposati e più inclini alla sonnolenza diurna, al cattivo umore e alla distrazione. Il ciclo REM è però in grado di tornare normale già dopo una sola settimana da astemi. In sette giorni migliora anche l'idratazione dell'organismo.
I primi organi a farne le spese sono i reni. Non bere abbastanza, infatti, può aumentare il rischio di formazione di calcoli renali o provocare infezioni delle vie urinarie. In alcuni casi uno stato di disidratazione acuisce fenomeni di insufficienza renale acuta e peggiora l'insufficienza renale cronica.
Chi beve poca acqua è a rischio disidratazione che riduce la velocità di reazione enzimatica. Questo rallentamento causa una sensazione di fatica e stanchezza diffusa che il sonno non aiuta a contrastare.