Il suo nome deriva dall'unione delle parole giapponesi pika (ピカ), onomatopea che indica una scintilla, e chū (チュー), lo squittio del topo, invalidando così le teorie di numerosi fan che vedevano nel nome del Pokémon un riferimento a Pika, un sottogenere di piccoli mammiferi lagomorfi.
Con un colpo della sua coda a forma di saetta trasmette all'avversario una scarica elettrica dall'intensità e dal voltaggio di un fulmine. L'energia del fenomeno Gigamax ha ingigantito il suo corpo a tal punto che la sua coda arriva fino al cielo.
Il nome Pokémon deriva invece dalle parole inglesi “pocket monsters”, mostri tascabili. L'accento sulla E fu messo per evitare che gli anglofoni non pronunciassero quella lettera.
Raichu è un roditore, piuttosto piccolo, bipede anche se è in grado di correre più velocemente a quattro zampe. Come Pikachu, da cui evolve, Raichu possiede lunghe orecchie, zampe e braccia piuttosto tozze e delle strisce marroni orizzontali sul dorso.
Il quotidiano di Tokyo Yomiuri Shimbun ha svelato un incredibile dettaglio sulle origini di Pikachu: il design della mascotte delle creature tascabili è stato realizzato ispirandosi a uno scoiattolo e non a un topo!