La maggior parte del Nord America e dell'Europa utilizza l'ora legale, mentre la maggior parte di Africa e Asia invece non la usa. In Sudamerica vige una situazione mista, in cui la maggior parte dei Paesi (specie quelli vicini all'Equatore) non usa l'ora legale mentre in Cile, Paraguay e Uruguay è applicata.
Tutti i Paesi dell'Unione Europea e molti Paesi europei non membri continuano a effettuare il passaggio due volte l'anno. Al di fuori dell'Europa e del Nord America, il cambio degli orologi è praticato anche in Argentina, Paraguay, Cuba, Haiti, Levante, Nuova Zelanda e parti dell'Australia.
A livello europeo, dal 1996 tutti gli Stati coordinano il cambio dell'ora e spostano le lancette avanti di un'ora a marzo e indietro di un'ora a ottobre. L'ora legale arriva dopo l'equinozio di primavera: scatta l'ultima domenica di marzo e finisce l'ultima domenica di ottobre, quando si torna all'ora solare.
I Paesi europei che hanno deciso di non adottare l'ora legale sono l'Islanda, l'Armenia, la Georgia, la Russia e la Bielorussia. In Sud America, la maggior parte dei Paesi non adotta l'ora legale, ad eccezione di Cile, Paraguay, Uruguay e delle regioni meridionali del Brasile.
Grazie al fuso orario l'ora varia da una paese all'altro a multipli di ora muovendosi da un meridiano all'altro, se andiamo da Est ad Ovest dovremo portare indietro l'orologio di tante ore per quanti sono i fusi orari attraversati, viceversa viaggiando da Ovest verso Est.