Pianta foraggera per eccellenza, è utilizzata principalmente come coltura da fieno o per produrre farina disidratata come alimento per gli animali da carne, latte e uova: è ricca di proteine vegetali indispensabili per l'allevamento dei conigli, dei ruminanti e dei cavalli.
L'erba medica può essere utilizzata per pascolare cavalli, pecore, capre, maiali, polli e mucche da latte. Può anche servire come fieno, insilato, concime verde e un raccolto di copertura. Nonostante la sua importanza come mangime per animali, l'erba medica può essere consumata anche dall'uomo (i germogli, non i semi).
L'erba medica, coltivata in agricoltura come foraggio per il bestiame, è ritenuta un valido rimedio ricostituente. Viene assunta come fonte di vitamine e minerali o come integratore preventivo su alcuni fenomeni di degenerazione cancerosa delle cellule intestinali.
I germogli di erba medica possono essere consumati crudi nelle insalate, nelle zuppe, come contorno e nelle torte salate. Oppure trasformati in vellutate, uniti ai succhi e anche cotti.
Si tratta di un'operazione piuttosto onerosa dal punto di vista strettamente economico, perché viene a costare mediamente 10 euro a balla, a cui si aggiungono 4 euro di film. «Quindi – conclude Ghelfi – ogni rotoballa fasciata ci viene a costare circa 14 euro di fasciatura.