Domanda di: Ing. Leonardo D'amico | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5
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Sebbene non ritenuta fondata da tutti, la tradizione che identifica Beatrice di Folco Portinari con la Beatrice amata da Dante è ormai molto radicata. Lo stesso Giovanni Boccaccio, nel commento alla Commedia, fa esplicitamente riferimento alla giovane Portinari.
Colui che diede vita al volgare fiorentino, invece, era un uomo a cui piaceva la vita sociale, che amava rimboccarsi le maniche e impegnarsi attivamente nella propria città.
In conclusione: Dante è stata la stella polare di Giovanni Boccaccio. Lo ha orientato nella sua navigatio letteraria. E Boccaccio – durante la sua vita – ha trasmesso a tantissime persone l'amore verso la sua Divina Commedia, definita da Eugenio Montale «l'ultimo miracolo della poesia mondiale».
È facile per Dante difendersi, rispondere e schernirlo, infatti i guelfi erano tornati a Firenze entrambe le volte, nel 1251 e nel 1267, mentre quando è stata la volta dei ghibellini non fu così. Qui però Farinata si vendica e prevede l'esilio di Dante da Firenze.
La musa per eccellenza Beatrice Portinari, coniugata de' Bardi, decedette a soli 24 anni, lasciando un grande ricordo di sé, immortalata da Dante Alighieri. Non sappiamo molto del suo aspetto fisico, ma “lo splendore degli occhi suoi ridenti” un giorno conquistò per sempre il cuore del Poeta.