Di solito possiamo riconoscere i nomi maschili da quelli femminili perché i sostantivi che finiscono in -o sono di genere maschile, mentre quelli che finiscono in -a sono di genere femminile. Consideriamo insieme alcune delle eccezioni più ricorrenti.
Come si dice quando un nome non è né maschile ne femminile?
La denominazione tradizionale di neutro si giustifica in un sistema a tre valori nel quale il neutro si distingue non tanto in positivo, per qualche caratteristica specifica di significato o di costruzione, quanto in negativo, per essere appunto neuter, cioè, in latino, «né l'uno né l'altro», né maschile né femminile.
Per le cose, la distinzione tra maschile e femminile è indipendente dalle loro caratteristiche: "tavolo", "sedia", "lume", "bottiglia", "onore", "bellezza" ecc. sono nomi che non hanno né caratteristiche femminili né maschili. La loro differenza è solo "grammaticale", una convenzione determinata dall'uso.
Come spiegare genere maschile e femminile ai bambini?
Esempio: “bambina”, “mucca”, “madre”, “volpi” sono nomi femminili. Per stabilire se un nome è maschile o femminile è necessario aggiungere l'articolo determinativo che lo accompagnerebbe in una frase. Se l'articolo è maschile, anche il nome è maschile. Se l'articolo è femminile, anche il nome è femminile.