Domanda di: Primo Damico | Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
(3 voti)
La "cedolare secca" si calcola applicando un' aliquota fissa del 21% sull'intero canone di locazione annuo, qualunque sia l'importo. L' aliquota scende al 10% per i contratti di locazione a canone concordato.
Facendo un esempio pratico: nel caso di un affitto con canone annuo pari a 6.000 euro (500 euro al mese), con la cedolare secca al 10% si è tenuti a pagare 600 euro; nel caso di affitto con canone libero, verrà applicata l'aliquota al 21% e di conseguenza l'importo da pagare sarà di 1.260 euro.
E' prevista un'aliquota ridotta al 10% per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate: nei comuni con carenze di disponibilità abitative (articolo 1, comma 1, lettere a) e b) del decreto legge 551/1988).
Come faccio a sapere se mi conviene la cedolare secca?
la cedolare secca conviene ai proprietari che hanno altri redditi sottoposti a tassazione IRPEF; la cedolare secca non conviene quando si prevede un aumento dell'inflazione durante il periodo di validità del contratto e/o non si hanno altri redditi oltre a quelli provenienti dall'affitto di uno o più immobili.
Quanto paga il proprietario con la cedolare secca?
La cedolare secca è una nuova modalità di imposizione fiscale per l'affitto di un'abitazione. Il proprietario che sceglie la cedolare secca non è più tassato in base alla propria aliquota marginale IRPEF, ma in misura fissa del 21% (o 19% per immobili a canone concordato).