Nell'estremità del frutto tropicale opposta a dove la banana è legata al “casco”, spesso si verifica l'imbrunimento dell'apice calicino del fiore. Cioè: il gambo del fiore, che si trova a quella estremità e che normalmente cade dopo la raccolta, rimane invece inglobato nel frutto.
Le banane costituiscono le bacche apirene, frutti senza semi con buccia gialla e polpa bianca e carnosa: i puntini neri che si notano all'interno della polpa sono i resti dei semi.
Perché non si mangia la parte finale della banana?
La risposta è una: non è vero. Questa leggenda metropolitana si basa sulla credenza che i frequenti “inestetismi” che si riscontrano nella parte estrema del frutto (come annerimenti o punti più scuri) possano celare principi intossicanti, cancerogeni o possano esservi annidati parassiti.
I filamenti delle banane che siamo abituati a scartare si chiamano floema: una parte presente in tutte le piante che ha proprio lo scopo di far arrivare i nutrimenti al frutto, sottoforma di linfa, che così cresce in modo corretto.
Il peduncolo duro che vedi nella parte superiore del frutto è il punto in cui la singola banana (detta “dito”) si unisce alla cosiddetta “mano” di banane. La banana quindi si allarga e si curva verso il basso fino alla punta marrone all'altra estremità, che è ciò che resta del fiore.