Una seconda ricostruzione dello stesso autore dice che i profughi troiani guidati da Enea arrivarono sulle coste del Lazio, dove fondarono una città presso il colle Pallantion a cui diedero il nome di una delle loro donne, Rhome.
a.C., gli egiziani, gli assiro-babilonesi della Mesopotamia, gli achei della Grecia e altri popoli avevano già raggiunto forme molto evolute di civiltà. A quel tempo, la penisola italiana era abitata da popoli diversi, perché alcuni erano venuti dal Nord attraverso le Alpi, altri erano giunti per mare.
La popolazione umbra è la più antica d'Italia “gens antiquissima Italiae”; il nome Umbri Ὄμβροι -Ὀμβρικόι”. è di origine greca e significa bagnati perché questo popolo sopravvisse a una specie di diluvio universale che interessò il centro Italia in tempi molto arcaici.
Gli Aborigeni, autoctoni per alcuni e nomadi secondo altri, occuparono la regione compresa fra il Tevere e il Liri. Al tempo della guerra di Troia furono governati dal re Latino, dal quale presero il nome di Latini per poi chiamarsi Romani quando Romolo fondò la città.
(1904) W. Schulze ha fatto derivare il nome della città dal gentilizio etrusco dei Ruma, cui del resto sarebbe affine l'antico nome del Tevere. È la tesi oggi più accolta, mentre sono da respingere le connessioni con il gr. ῥέω «scorrere» o con il nome del fiume Strimone.