Riprendendo una discussione datata 2016, gli esperti della lingua italiana hanno precisato che i verbi uscire ed entrare prevedono tassativamente l'ausiliare “essere”, e non “avere” come salire e scendere. Esempi: “sono salito da te” e “sono sceso all'alba”, ma anche “ho salito la gradinata” e “ho sceso le scale”.
Ho sceso la scala, ho sceso le scale; ho sceso i gradini uno ad uno, ho sceso una rampa di scale. Usato come transitivo, scendere vale 'percorrere'. Posso dire anche sono sceso per le (dalle) scale e qui, nella forma intransitiva, scendere vale 'muoversi, procedere dall'alto verso il basso'.
– i verbi che – come salire – possono essere sia transitivi che intransitivi seguono le regole precedenti: usano avere come ausiliare negli usi transitivi (ho salito le scale), usano essere o avere o entrambi negli usi intransitivi.
Il verbo salire può essere sia transitivo, sia intransitivo: nel primo caso significa 'percorrere dal basso verso l'alto' e regge il complemento oggetto: Lentamente ella salì l'erta della via dei SS.
Questi due ultimi verbi ammettono anche in lingua la possibilità di un uso transitivo e quindi, mentre uscire ed entrare prevedono tassativamente l'ausiliare essere, richiedono l'ausiliare avere: sono salito da te e sono sceso all'alba, ma anche ho salito la gradinata e ho sceso le scale.