Domanda di: Marco Ferretti | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.9/5
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Un termine dialettale facilmente capibile è pipistrél (a Mantova, Varese, Trento, Venezia, Verona, Parma) che tronca la parola pipistrello, la quale deriva dal latino vespertilio (-onis), da cui spurtiglione caratteristico della Campania.
Come si dice pipistrello nei vari dialetti italiani?
Dalla Lunigiana (parpagión) alla Toscana (parpajòn), dalle Marche (sparpagghiónə) alla Capitanata (sparpagliónə) e alla Terra di Bari (parpagghiòunə), fino a Taranto (parpagghìuèculu) fa sentire il suo influsso anche la “farfalla” con l'antico italiano parpaglione,che spesso si incrocia con vespertilio,come nel citato ...
Noi bergamaschi per indicare il "pipistrello" diciamo: "chèla lé l'è na "sgrignapula" etimo da "grignà"=ridere, per la forma delle labbra del volatile. Il vocabolario del "Tiraboschi" è la Bibbia del vernacolo bergamasco.
Negli ultimi decenni il fenomeno si è esteso anche ai centri minori e sempre più spesso si incontrano italianismi lessicali che finiscono per annullare anche le differenze tra un dialetto e l'altro: per es., pipistrèl «pipistrello» e pisèi «piselli» sostituiscono sia i milanesi tegnöra e erbiùn, sia i bresciani ...