VIDEO
Trovate 44 domande correlate
Quando le spese condominiali si dividono in parti uguali?
Il Codice Civile non prevede, di fatto, una ripartizione delle spese comuni in parti uguali. Infatti, è ammessa solo la divisione in parti uguali delle spese che riguardano la sostituzione dell'antenna e della centralina; invece, le spese dell'impianto vanno ripartite in base ai millesimi.
Cosa deve pagare il proprietario?
Sono a carico del locatore tutte quelle spese che riguardano la gestione straordinaria, quelle procedure che interessano il rinnovo, la modifica o la sostituzione di parti dell'immobile, anche zone strutturali, oltre che le azioni per modificare, costruire o integrare servizi igienico-sanitari e tecnologici dell' ...
Chi paga le spese straordinarie in affitto?
In base alla legge, il proprietario di una casa affittata deve provvedere al pagamento delle spese straordinarie, relative a interventi che vengono effettuati una tantum sull'immobile, come ad esempio la ristrutturazione del tetto o della facciata.
Chi paga la cedolare secca il proprietario o l'inquilino?
L'articolo 8 della legge 392/1978 dispone che le spese di registrazione del contratto di locazione siano a carico del locatore e del conduttore in parti uguali. Il contratto però può prevedere una diversa ripartizione addossando tutta la spesa sul locatore.
Chi paga la manutenzione annuale della caldaia Il proprietario o inquilino?
Le opere di manutenzione ordinaria, così come i piccoli interventi di riparazione dovuti a un uso quotidiano e che quindi causano un deterioramento del prodotto, spettano all'inquilino. Sempre a suo carico sono le spese di accensione stagionale della caldaia e di messa a riposo al termine della stagione invernale.
Chi deve pagare la caldaia l'inquilino o il proprietario?
Tutti i costi inerenti all'uso quotidiano della caldaia, alla conseguente manutenzione ordinaria e al controllo periodico spettano all'inquilino (conduttore), sulla base del principio che tutte le spese inerenti all'utilizzo e al normale logorio dei beni competono all'affittuario.
Perché non conviene la cedolare secca?
la cedolare secca conviene ai proprietari che hanno altri redditi sottoposti a tassazione IRPEF; la cedolare secca non conviene quando si prevede un aumento dell'inflazione durante il periodo di validità del contratto e/o non si hanno altri redditi oltre a quelli provenienti dall'affitto di uno o più immobili.
Che differenza c'è tra canone concordato e cedolare secca?
La cedolare secca è un'unica tassa con tassazione pari a: 21% del canone annuo qualora il contratto di affitto sia a canone libero. 15% se è a canone concordato.
Chi ha l'obbligo di registrare il contratto di affitto?
A chi interessa Possono provvedere alla registrazione sia l'affittuario (conduttore) sia il proprietario (locatore). Entrambi, infatti, sono responsabili in solido per il pagamento del pagamento dell'intera somma dovuta per la registrazione del contratto.
Come si dividono le spese?
Secondo le previsioni di cui all'art. 1124 la spesa subisce una divisione per metà. Per la prima metà si tiene conto del valore del singolo piano, o porzione di esso, che si servono delle scale. La ripartizione della seconda metà avviene in ragione all'altezza del piano del suolo, in via proporzionale.
Come si dividono le spese per la pulizia delle scale?
Il criterio utilizzato per dividere le spese di manutenzione delle scale comuni è il seguente:
metà della spesa viene divisa in base ai millesimi; l'altra metà della spesa viene divisa in proporzione all'altezza di ciascun piano (i piani alti pagheranno più dei piani bassi).
Chi paga di più in un condominio?
Questo significa che il proprietario con più millesimi pagherà una quota maggiore di spese generali; criterio dell'utilizzazione differenziata: in deroga al precedente principio, se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell'uso che ne fa ciascuno.
Chi paga la cedolare secca deve pagare anche l'IMU?
IMU e cedolare secca 2023 Sebbene la cedolare secca rappresenti un regime fiscale agevolato, poiché consente di non pagare l'imposta di registro e l'imposta di bollo dei contratti di affitto, l'IMU sulla seconda casa affittata con cedolare secca è comunque dovuta.
Cosa cambia per l'inquilino con la cedolare secca?
Per i contratti con cedolare secca non andranno pagate l'imposta di registro e l'imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. Essa, tuttavia, non sostituisce l'imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.
Quando un proprietario può aumentare l'affitto?
L'unico caso in cui il padrone di casa può chiedere un aumento del canone di locazione, in corso di esecuzione del contratto, è per adeguarlo all'inflazione secondo gli indici Istat.
Quanto dura il contratto di affitto con cedolare secca?
In generale la durata di un contratto d'affitto con cedolare secca può essere breve (2-3 anni), medio (5-6 anni) o più lungo. L'opzione, se attivata nella fase di registrazione del contratto, sarà attiva per tutta la sua durata a meno che il locatore non volesse annullare tale opzione.
Chi ha diritto alla cedolare secca 10 %?
E' prevista un'aliquota ridotta al 10% per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate: nei comuni con carenze di disponibilità abitative (articolo 1, comma 1, lettere a) e b) del decreto legge 551/1988).
Come fare per pagare meno tasse sugli affitti?
Pagare meno tasse sul contratto di locazione è possibile. Ciò è possibile grazie ad un'attestazione in base alla quale il proprietario dell'appartamento paga un importo ridotto (pari al 10%) rispetto a quello ordinario (del 21%), meccanismo della cedolare secca.
Chi paga la sostituzione della pompa?
In caso di operazioni di manutenzione ordinaria o straordinaria (riparazione pompa, filtri, galleggiante ecc) la spesa viene semplicemente ripartita per millesimi di proprietà.
Cosa succede se inquilino non fa Controllo caldaia?
Inoltre, se la caldaia non viene sottoposta alla manutenzione periodica da parte di un tecnico abilitato, il proprietario o l'inquilino responsabile rischia l'applicazione di una multa molto salata, che può andare dai 500 ai 3.000 euro, come stabilito dall'art. 15 del D. Lgs. 192/2005.