Domanda di: Fernando Marino | Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
(10 voti)
Agostino risolve il problema nel modo seguente: l'essere e il bene coincidono perché tutto ciò che esiste è creato da Dio e tutto ciò che è creato da Dio è Bene, poiché Dio è la Bontà perfetta; dunque Dio non può aver creato il Male. Pertanto il Male non è altro che la privazione del Bene.
Per il filosofo il male è assenza di bene e privazione di essere ma non esiste come essere, al contrario del bene, ma è la sua privazione. Il male è dunque assenza e realtà che non esiste.
Il male metafisico si trasforma, secondo Agostino, in un male morale a causa di un errore della volontà umana: questa sceglie d'indirizzare l'uomo verso qualcosa, un bene particolare scambiato per il Bene sommo che è solo Dio. In realtà ogni essere è buono, perché creato da Dio.
Una domanda che si pose fu come trovare la certezza dell'esistenza di Dio. Sant'Agostino la trovò attraverso il dubbio: se l'uomo dubita, significa che esiste, se non dubitasse di nulla avrebbe delle certezze, ma al contrario il sapere di dubitare è l'unica certezza che l'uomo ha.
Agostino ha confutato come assurde le tesi dei manichei: il male non può essere l'emanazione di un dio maligno, che si è rivelato nell'Antico Testamento. Il male non è una sostanza, non ha, cioè, una consistenza ontologica, ma è una mancanza di essere e di bene (defectus boni).