Domanda di: Ettore De rosa | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
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Bisogna inserire la corteccia di sughero in un recipiente pieno d'acqua, per almeno un mese. Questo procedimento, farà in modo che il sughero rilasci il tannino tramite la reazione naturale che avviene a contatto con l'acqua.
La bollitura avviene per circa un'ora, in caldaie o vasche rivestite di rame o in acciaio inox, nelle quali l'acqua viene portata ad una temperatura di poco inferiore ai 100° C. Questa operazione garantisce l'effettiva pulizia del sughero che inoltre perde la sua curvatura appiattendosi.
L'estrazione del sughero è consentita dal 1° maggio al 30 settembre. In caso di condizioni climatiche non favorevoli all'estrazione il periodo viene definito con decreto dell'Assessore Regionale della difesa dell'ambiente.
La soluzione migliore per ovviare a questo problema consiste nel disporli all'interno di una ghiera metallica che poi andrà poggiata in una pentola con coperchio e, messa sul fuoco. L'acqua all'interno della pentola bollirà, producendo vapore acqueo utile sia ad ammorbidire il sughero, sia a sterilizzare il materiale.
Sono necessari almeno 25 anni prima che sia possibile raccogliere la corteccia per la prima volta. Questo tipo di sughero è conosciuto come vergine ed ha una struttura dura e irregolare. Dopo che il sughero vergine è stato rimosso (prima raccolta), un nuovo strato di sughero inizia a crescere.