Le perle di Majorca si ottengono ricoprendo sferette di vetro mediante ripetute immersioni in un composto organico derivato dalle scaglie dei pesci; l'immersione finale in acetato o nitrato di cellulosa polimerizza il materiale organico, rendendolo più duro e resistente agli urti e alle radiazioni ultraviolette.
Si riconoscono dal peso, dalla rotondità perfetta e dal foro. Basta una lente a 10x per notare come in prossimità del foro la pellicola di collanti si sfaldi e venga via dal nucleo.
Le perle Akoya, insieme alle perle di Tahiti, sono tra le più pregiate in commercio. Il loro alto valore dipende in parte dalla produzione limitata e in parte dai loro colori particolari e unici. Le perle Akoya esistono, infatti, sia nella classica variante bianco/avorio, che con i riflessi di colore rosa o argento.
Uno dei metodi più famosi per riconoscere le perle vere è quello di strofinarle delicatamente sui denti: se si percepisce qualcosa di rugoso e granuloso è più probabile che la perla sia vera, mentre se scorre liscia sui denti potrebbe essere una perla di vetro o plastica, quindi falsa.
Il rischio maggiore per le perle non è rappresentato dalle superfici dure o da oltri oggetti, ma dalle sostanze chimiche. I prodotti di bellezza, come i profumi, i cosmetici e le lacche per capelli contengono sostanze chimiche che possono danneggiare e corrodere lo strato di nacre, rendendolo irrimediabilmente opaco.