Come venivano illuminate le case?

Domanda di: Ivonne Cattaneo  |  Ultimo aggiornamento: 30 marzo 2023
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Nelle case e negli edifici pubblici la luce era fornita dalla luce che entrava dal soffitto aperto (compluvium) dell'atrio e illuminava di riflesso le stanze adiacenti. C'erano anche le finestre, ma sempre piuttosto alte, onde evitare l'entrata dei ladri che erano piuttosto frequenti.

Come si illuminavano gli antichi?

Per illuminare, ci si serviva di lampade a olio in pietra o in argilla. Al centro avevano una specie di stoppino (fatto di materiale vegetale o di strisce di tela) che veniva acceso. Le lampade erano riempite d'olio o di sesamo.

Quando è arrivata la luce nelle case?

Risale infatti al 1813 la prima applicazione della lampada elettrica, a opera di Humphry Davy. Il sistema però non riscontrò un particolare successo, e, così, la prima vera applicazione dell'elettricità all'illuminazione è legata al nome di Wilson Swan, che nel 1878 propose la lampada a incandescenza.

Come si faceva luce una volta?

Per la prima volta si usa la parola “elettrico” in un trattato scientifico. Nel 1524 a Parigi si fa il primo tentativo di impianto di illuminazione fisso, ponendo agli angoli delle strade dei falots, ovvero larghi vasi riempiti di pece. Successivamente i falots sono sostituiti da lanterne con candele.

Come si illuminavano nel Medioevo?

Medioevo. Nel corso del Medioevo non vi furono mutamenti sostanziali nei metodi per l'illuminazione artificiale. I principali sistemi si basavano ancora sulle lampade e le torce ad olio, di solito poste anche in serie lungo le pareti per ottenere un'illuminazione maggiore.

La luce nelle case biellesi