VIDEO
Trovate 21 domande correlate
In che caso il lavoratore può essere licenziato?
Il licenziamento per giusta causa può essere disposto dal datore di lavoro quando il lavoratore realizza comportamenti disciplinarmente rilevanti così gravi da non consentire anche in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Chi ha un contratto a tempo indeterminato può essere licenziato?
Il datore di lavoro può licenziare un dipendente a tempo indeterminato solo per una giusta causa, ossia solo in caso di gravi azioni commesse dal lavoratore che non permettano lo svolgersi della normale attività.
Cosa comporta la violazione dei doveri del dipendente pubblico?
La violazione dei doveri recati dal codice è fonte di responsabilità disciplinare nonché rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile nel caso essa sia collegata alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti.
Come si svolge il procedimento disciplinare del dipendente pubblico?
L'ufficio procedimenti disciplinari, non oltre i 30 giorni decorrenti dal ricevimento della predetta segnalazione, provvede alla contestazione scritta dell'addebito e convoca l'interessato, con un preavviso di almeno 20 giorni, per l'audizione in contraddittorio a sua difesa.
Quali sono le principali sanzioni disciplinari?
L'art. 2106 cc prevede in caso di violazione da parte del lavoratore dei doveri connessi alla prestazione lavorativa l'applicazione di sanzioni disciplinari. Le sanzioni sono di due tipologie: conservative (rimprovero verbale, ammonizione scritta, multa, sospensione) e non conservative (licenziamento).
In che cosa consiste la responsabilità penale?
Che cosa significa "Responsabilità penale"? È l'obbligo di sottostare ad una pena stabilita dall'ordinamento per la violazione di una azione od omissione prevista dalla legge come reato.
Quando il pubblico dipendente risponde del danno arrecato a terzi?
Il dipendente pubblico è chiamato a rispondere nei confronti dell'amministrazione solo in caso di dolo o colpa grave; i danni a terzi per colpa non grave restano a carico della P.A.
Cosa si intende per responsabilità disciplinare del pubblico dipendente?
La responsabilità disciplinare è quella forma di responsabilità, aggiuntiva rispetto a quella penale, civile, amministrativo-contabile e dirigenziale, in cui incorre il lavoratore, pubblico o privato, che non osserva obblighi contrattualmente assunti, fissati nel contratto collettivo nazionale e recepiti nel contratto ...
Chi lavora nel pubblico può avere un secondo lavoro?
Non c'è alcuna possibilità di via d'uscita o di interpretazione: un dipendente pubblico non può fare un secondo lavoro come dipendente privato. Non lo può fare né se il contratto di lavoro è un part time e quindi avrebbe potenzialmente il tempo a disposizione per dedicarsi a un'altra attività.
Che differenza c'è tra dipendente pubblico e dipendente statale?
In genere ci si riferisce, con il termine di “dipendente statale”, a qualunque lavoratore che sia impiegato presso il pubblico impiego, ma tra le due professioni c'è differenza. Alla luce di quanto detto il dipendente pubblico lavora pressi gli enti locali; mentre quello statale presso le Pubbliche Amministrazioni.
Cosa cambia tra dipendente pubblico e privato?
Mentre il rapporto di lavoro privato è finalizzato al soddisfacimento delle esigenze dell'impresa, il rapporto di lavoro tradizionalmente definito “di pubblico impiego” è finalizzato al perseguimento degli interessi pubblici, la cui cura è demandata alle pubbliche amministrazioni: “i pubblici impiegati sono al servizio ...
Quanto durano le sanzioni disciplinari?
L'articolo 7, dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970), stabilisce – comma 8 – che la sanzione disciplinare perde efficacia decorsi due anni dalla sua applicazione.
Cosa si rischia con una contestazione disciplinare?
Rispondere nel modo scorretto, partecipare da soli al colloquio o, peggio, decidere non replicare alla contestazione, sono comportamenti possono portare all'irrogazione di una sanzione disciplinare che, in alcuni casi, può persino coincidere con il licenziamento.
Quali sono le conseguenze in caso di violazione del codice di comportamento?
La violazione degli obblighi previsti dal Codice integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio ed è fonte di responsabilità disciplinare nonché, nei casi previsti, di responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile.
Cosa accade ad un dipendente pubblico che segnala un illecito?
Il dipendente pubblico che segnala un illecito non può essere, sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito, o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro determinata dalla segnalazione.
Chi vigila sul Codice di comportamento dei dipendenti pubblici?
[5] All'Autorità anticorruzione compete anche, secondo quanto previsto dell'art. 1, comma 2, lettera d), della legge 190, di esprimere pareri, rispetto, tra l'altro, alla conformità degli atti e comportamenti dei pubblici dipendenti alle leggi e ai codici di comportamento.
Cosa comporta un rimprovero verbale?
multa di importo variabile fino a massimo 4 ore di retribuzione; sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino a 10 giorni.
Come liberarsi di un dipendente scomodo?
Generalmente, in caso di incompatibilità tra lavoratore e azienda, il modo più semplice per liberarsi di un dipendente “scomodo” è procedere al licenziamento per giusta causa.
Chi non può essere licenziato?
Il datore di lavoro non può licenziare il dipendente che gli ha fatto causa, magari per ritorsione. Potrebbe farlo se sussistono ragioni alternative e valide, ma in questi casi il sospetto che il licenziamento sia determinato da ragioni discriminatorie è elevato. Sicché, in tali ipotesi, scatta l'obbligo di reintegra.
Quanti soldi prendi se vieni licenziato?
137/2021 e per il massimale previsto dalla circolare n. 14/2023 (nel 2022 il riferimento era la circolare n. 26/2022), il ticket di licenziamento ammonta a euro 603,11 (41% del massimale mensile di 1.470,99 euro) per ogni anno di servizio del lavoratore cessato, fino ad un massimo di euro 1.809,33.