Domanda di: Ing. Claudia Marchetti | Ultimo aggiornamento: 29 marzo 2023 Valutazione: 4.3/5
(5 voti)
E che può essere suddivisa tra i soci. Stiamo parlando dell'utile netto, ovvero i profitti che rimangono nelle casse dell'azienda dopo aver sottratto tutte le spese (costo dei beni venduti, le spese di vendita, generali e amministrative), ammortamenti e tasse.
L'utile d'esercizio si trae direttamente dal conto economico del bilancio di esercizio. Esso è infatti la differenza tra ricavi e costi aziendali. L'utile d'esercizio però, in quanto tale, non va solo nel conto economico, ma trova posto anche nello stato patrimoniale del bilancio, come vedremo nel prossimo paragrafo.
L'utile è il risultato economico cioè il guadagno che hai maturato in un certo periodo. Per un'azienda è dato dai ricavi di vendita meno i costi. Se il risultato di questa sottrazione è negativo, cioè i costi sono più grandi dei ricavi, il risultato economico negativo si chiama perdita.
Per utile d'esercizio intendiamo il profitto che un'azienda è in grado di produrre nel corso di un esercizio o di un arco temporale ben definito. È dunque l'importo che emerge quando sottraiamo i costi di produzione al valore della produzione.
Il fatturato netto si ottiene il fatturato sottraendo le varie imposte. Secondo la teoria economica aziendale, studiare la variazione del fatturato nel tempo fornisce una visione dinamica della vita dell'impresa, in modo da poter opportunamente intervenire sulla gestione della stessa.