Cosa si nasconde dietro la cleptomania?

Domanda di: Nunzia Giuliani  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Secondo un'interpretazione psicoanalitica, invece, il furto servirebbe a risolvere fenomeni depressivi e stati di angoscia dovuti a un inconscio senso di colpa. La spiegazione della cleptomania andrebbe ricercata, quindi, nel desiderio della punizione come atto compensatorio al proprio comportamento.

Perché una persona diventa cleptomane?

Le cause del disturbo non sono completamente note. Come per la maggior parte dei disturbi psichici si ipotizza una origine multifattoriale in cui componenti genetiche interagiscono con componenti psicologiche e ambientali determinando l'insorgere del disturbo.

Chi soffre di cleptomania?

La cleptomania è inserita nel Manuale dei Disturbi Mentali (DSM-IV TR) tra i Disturbi del Controllo degli Impulsi ed è caratterizzata “dalla ricorrente incapacità di resistere all'impulso di rubare oggetti che non hanno utilità personale o valore commerciale”.

Come ci si comporta con un cleptomane?

Il paziente affetto da cleptomania non pianifica il furto e lo mette in atto senza la complicità di qualcuno, prestando attenzione a non essere arrestato. L'atto di rubare è preceduto da una sensazione di crescente tensione, accompagnata da piacere; una volta compiuto il gesto, seguono sollievo e gratificazione.

Come smettere di essere cleptomane?

Il protocollo di cura più indicato è la terapia combinata: psicoterapia e terapia farmacologica. Anche dal furto si può guarire. Prima si prende coscienza di avere un problema e prima si interviene sulle cause del disagio e più probabilità ci sono di risolvere in tempi moderatamente brevi.

La Cleptomania, spiegata bene da uno psichiatra