In che cosa consiste l'ironia nei confronti del cardinale Ippolito?

Domanda di: Sibilla Caruso  |  Ultimo aggiornamento: 30 marzo 2023
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Anche la terza e la quarta ottava (in cui è presente la dedica al cardinale Ippolito) sono caratterizzate da ironia, ironia che stavolta è rivolta al signore, del quale Ariosto sembra esaltare gli <<alti pensier>>, mentre in realtà il poeta disprezza le questioni politiche in cui il cardinale è immerso.

In che cosa consiste l'ironia di Ariosto?

L'ironia è la cifra costitutiva del romanzo, è l'elemento armonizzante di una materia pluricentrica e si configura come strumento della ragione di fronte alla minaccia dell'errore e della follia, e alla possibilità di scarti improvvisi tra il reale e il meraviglioso.

Perché Ariosto si dichiara umile servo di Ippolito?

La dedica ariostesca ad Ippolito non dissimula, e in un certo senso esalta, la condizione subalterna del poeta. Questi riceve dal suo signore possibilità di lavoro e protezione, riconosce il bene ricevuto, intende sdebitarsi in qualche modo per non rimanere in obbligo.

Come si manifesta l'ironia Nell'Orlando Furioso?

Si realizza con paragoni e similitudini prosaiche o dal semplice montaggio della scena. L'ironia non nasce dall'indifferenza per la finzione della materia narrata ma,secondo Benedetto Croce, è uno strumento di evasione fantastica.

Perché Ariosto dedica l'Orlando Furioso a Ippolito?

La dedica: Ariosto dedica Il Furioso al cardinale Ippolito d'Este e non rinuncia al tono disinvolto e ironico. Il poeta ferrarese conferma la sua avversione per la vita cortigiana e manifesta il desiderio di dedicarsi esclusivamente agli studi e agli affetti familiari.

Ironia e lingua dell’Orlando Furioso di Ariosto