Perché i bambini dicono sempre no?

Domanda di: Sig. Giobbe Villa  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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Fase oppositiva del bambino
Intorno ai due-tre anni prendono sempre più consapevolezza e controllo di loro stessi. Individuano il loro sé da quello degli altri ed acquisiscono una personalità sempre più marcata. Attraverso il “NO” il bambino si sente autonomo e ciò mette a dura prova la pazienza dei genitori.

Quando finisce la fase dei no?

A quest'età è però ancora piuttosto facile calmarli con qualche distrazione. A partire all'incirca dai due anni e mezzo/tre anni le cose si fanno invece più complicate. La fase dei no si protrae all'incirca fino all'età di quattro anni.

Come gestire i NO dei bambini?

È importante lasciargli dire “no”, permettergli di protestare, ma non cedere sul comportamento. Se il genitore sa attendere con pazienza, senza reazioni eccessive, a volte al piccolo basta aver avuto la possibilità di sfogarsi protestando per poi tornare sui suoi passi e accettare la richiesta spontaneamente.

Quando inizia la fase del no?

Il significato dei “no!” dei bambini nella prima infanzia

E' un processo che inizia nel corso del primo anno di vita e che continua fino all'adolescenza e dovrebbe terminare con l'età adulta. Verso i 2-3 anni si è proprio nella fase in cui il bambino o la bambina inizia a costituire il proprio “Io”.

Perché dire no ai bambini?

I no, detti in modo chiaro, immediato e rassicurante, aiutano i bambini a costruirsi una "segnaletica di base" nel loro muoversi nello spazio. Sono semplici, privi di complicazioni, e non richiedono numerose quanto inutili spiegazioni per lo più incomprensibili ai piccoli.

Mio figlio dice sempre NO!