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Quale statuto ha l'Italia?
Lo statuto ordinario Secondo l'art. 123 della Costituzione lo Statuto ordinario "è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi.
Che statuto ha l'Italia?
Le regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) sono previste dalla Carta costituzionale che, in considerazione di specifiche ragioni storiche e geografiche, garantisce a ciascuna di esse particolari forme di autonomia.
Come si forma lo statuto?
Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi. Per tale legge non è richiesta l'apposizione del visto da parte del Commissario del Governo.
Come si fa uno statuto?
Gli elementi fondamentali che non possono mai mancare all'interno di uno statuto sono i seguenti:
nome dell'associazione; sede legale; finalità dell'associazione ed una dettagliata descrizione delle attività svolte; le modalità per il finanziamento della associazione e per la raccolta dei fondi; l'uso del fondo comune;
Che differenza c'è tra l'atto costitutivo e lo statuto?
Lo statuto societario L'atto costitutivo è composto anche di un altro documento che ne costituisce parte integrante. Si tratta del cosiddetto statuto sociale. Mentre l'atto costitutivo rappresenta una sorta di “carta d'identità” della società, lo statuto sociale ne dettaglia l'organizzazione e il funzionamento.
Che vuol dire Regione a Statuto?
Una regione a statuto ordinario è una regione della Repubblica italiana avente uno statuto, quale fonte dell'ordinamento regionale. Le forme e condizioni di autonomia sono stabilite dalla Costituzione e lo statuto ordinario delle stesse viene approvato con legge regionale statutaria.
Quando nasce lo statuto?
Il 20 maggio 1970, il Parlamento della Repubblica approvava la legge n. 300 definita lo Statuto dei diritti dei lavoratori: una vera e propria svolta nell'ambito delle relazioni industriali e dei rapporti di lavoro, sotto la spinta del cosiddetto autunno caldo del 1969.
Quando nascono gli statuti?
Gli Statuti vennero promulgati il 22 maggio 1971, ad eccezione di quelli dell'Abruzzo e della Calabria dove i ritardi erano stati provocati dalla scelta del capoluogo di regione, promulgati nel luglio.
Qual è ancora oggi la funzione dello statuto?
Si tratta di un corpo normativo fondamentale del diritto del lavoro italiano che, parzialmente modificato e integrato nel corso di questi decenni, ancora oggi costituisce la disciplina di riferimento per i rapporti tra lavoratore e impresa e i diritti sindacali.
Che cosa c'era prima della Costituzione?
La Costituzione della Repubblica italiana, in vigore dal 1 gennaio del 1948, sostituì lo Statuto Albertino, costituzione ottriata (dal termine francese octroyée, cioè concessa) da parte di Re Carlo Alberto di Savoia il 4 marzo 1848, allora sovrano del Regno di Sardegna.
Cosa succede se si va contro la Costituzione?
Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di Governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.
Che tipo di fonte e lo statuto?
Gli statuti, dopo la predetta riforma costituzionale, costituiscono invero una peculiare fonte di livello subprimario (o supersecondario), poiché - contrariamente ai vecchi regolamenti comunali, previsti dalla legge ordinaria - sono espressamente contemplati dalla Costituzione.
Perché si parla di 21 regioni italiane?
La questione “Lunezia” è storicamente legata alla questione apuana, risalente all'espansione romana e alla Seconda Guerra Punica. Le peculiarità amministrative furono inizialmente riconosciute esclusivamente a quelle regioni che vennero definite “a statuto speciale” (come Val d'Aosta, Friuli, Sicilia, Trentino).
Perché in Italia ci sono 5 Regioni a statuto speciale?
Regioni a statuto speciale: perché sono state istituite Altri riconoscono la motivazione nell'esigenza di tutelare le minoranze linguistiche presenti sui territori (questa teoria però non può valere per la Sicilia e la Sardegna).
Cosa significa statuto autonomo?
Uno statuto speciale, in diritto, è l'atto normativo fondamentale di un'entità statuale autonoma, che ne disciplina l'organizzazione e il funzionamento. Paesi con almeno un'area autonoma.
Quante sono le regioni italiane a statuto?
116, primo comma, della Costituzione. Le regioni Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige/Südtirol e Valle d'Aosta/Vallé d'Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale.
Perché la Provincia di Bolzano è autonoma?
Perché il Trentino Alto Adige è una regione a statuto speciale? Il Trentino-Alto Adige è una regione a statuto speciale perché la sua popolazione è per circa un terzo di madrelingua tedesca, discendendo da popolazioni germaniche che nel Medioevo si stanziarono a sud delle Alpi.
Chi approva lo Statuto regionale?
Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi.
Quanti statuti esistono?
Esistono, infatti, nel nostro Paese, quattro Regioni a statuto speciale e due Province autonome.
Cosa contengono gli statuti?
Per statuto regionale si intende quel tipo di fonte del diritto che, in virtù del principio di autonomia, disciplina l'organizzazione interna delle Regioni, indica i fini che l'ente intende perseguire e detta le regole fondamentali a cui essa dovrà attenersi nell'esercizio della sua attività.