Domanda di: Jari Grasso | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
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L'oleandro (Nerium oleander) è ritenuto una delle piante più velenose del mondo. Tutta la pianta è tossica per l'uomo e per ogni specie animale. L'ingestione provoca tachicardia, disturbi gastrici, disturbi del sistema nervoso centrale.
La pianta velenosa per eccellenza è la cicuta, Conium maculatum, passata alla storia come quella con cui Socrate si diede la morte, tossica per la presenza di varie sostanze alcaloidi che inducono la morte per paralisi respiratoria.
Tra i fiori velenosi che si possono trovare in montagna il colchico è uno dei più diffusi. Si tratta di un piccolo fiore molto velenoso, che cresce all'inizio dell'autunno e colora i pascoli di un vivo color rosa-viola. Viene anche chiamato “falso zafferano”, per la sua notevole somiglianza con il fiore di zafferano.
Generalmente, l'intossicazione si manifesta dapprima con episodi di vomito che spesso contribuiscono a ridurre l'assorbimento delle tossine. Seguono, a distanza di qualche ora, disturbi del ritmo cardiaco come bradicardia sinusale (rallentamento del battito) e aritmie ventricolari.
Dafne. Un piccolo arbusto molto comune nei boschi freschi tra i 500 e i 1800 metri di quota che rappresenta la pianta più irritante della nostra flora: tutte le sue parti contengono sostanze irritanti al loro contatto, con la formazione di bolle e vescicole che scompaiono nel giro di qualche settimana.