Domanda di: Fernando De Santis | Ultimo aggiornamento: 19 marzo 2023 Valutazione: 4.9/5
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Il più antico poema epico è il Gilgamesh, di epoca sumerico-babilonese, risale al 2000 a.C. circa e contiene la descrizione del diluvio universale. Le più antiche testimonianze della poesia e del pensiero greco pervenuteci sono date dall'Iliade in 24 libri, datata tra il X e il IX sec.
Il ritrovamento di un nuovo frammento dell'epopea di Gilgamesh getta nuova luce sulla sua interpretazione: l'umanità è appartenenza alla società, coesione e continua mutazione da uno stato animale a uno divino.
Gilgamesh era un re della città di Uruk (antica città dei Sumeri). Gilgamesh insieme al suo amico Enkidu entrarono nella foresta dei cedri (il Libano di oggi) e uccisero il mostro Khumbaba. Dopo la morte di Enkidu tentò di appropriarsi della pianta della giovinezza.
Nell'inno di lamentazione per la morte del re Ur-Nammu (fondatore della terza dinastia di Ur) viene indicato come divinità infera. Nella letteratura religiosa in lingua accadica, e quindi assira e babilonese, Gilgameš è sempre considerato una divinità degli Inferi.