Domanda di: Dott. Carlo Pellegrino | Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023 Valutazione: 4.4/5
(38 voti)
L'odore, penetrante e caratteristico, è quello dell'aceto o del solvente per smalto (acetone). La fermentazione acetica dell'alcol etilico è opera dei batteri acetici.
L'anidride solforosa svolge un effetto solvente favorendo l'estrazione di certe sostanze presenti nelle bucce dell'uva. Durante la macerazione delle bucce di uve rosse nel mosto, l'anidride solforosa favorisce il passaggio in soluzione delle sostanze coloranti e dei tannini.
In realtà i due componenti primari del vino sono acqua, tra il 70 e il 90%, e alcol etilico, tra il 6 e il 16%. Esiste un terzo componente ed è costituito da quella parte di zuccheri rimasti in sospensione e non fermentati, principalmente glucosio e fruttosio, andando ad occupare tra lo 0 e il 25% di volume.
Muffa - É sempre segno di una contaminazione batterica, uve ammuffite o botti sporche. Smalto, Acetone - Indica la presenza di acetato di etile, il cui odore è piuttosto pungente, ed è il risultato della combinazione fra l'acido acetico, normalmente presente nel vino, e l'etanolo, cioè l'alcol principale del vino.
L'acido tartarico, l'acido malico, l'acido lattico e i loro sali costituiscono l'acidità fissa che è una importante caratteristica di questi vini. Gli acidi sono fondamentali per la conservazione del vino, per cui un vino longevo e adatto all'invecchiamento deve avere un'acidità fissa relativamente elevata.