Disperatamente cercò di tornare indietro ma in quel momento l'ombra del fantasma di lei gli apparve, poiché Creusa era morta durante la fuga sotto i colpi nemici.
Creusa parlò ribadendo che gli dèi avevano voluto che ella non seguisse il marito nei suoi viaggi ma fosse assunta in cielo per servire Cibele, la Grande Madre. In un estremo, toccante addio, l'ombra della donna ripose in Enea il suo amore per il figlioletto Ascanio.
Olio su tela. 1887. Braccata, messa alle strette, Medea trova nell'uccisione della giovane promessa di Giasone, Creusa, e del padre di lei, Creonte, e quindi nel massacro dei figli l'unica vendetta per un terribile torto subito dal frivolo Giasone, che vuole ascendere al trono di Corinto.
Sorella di Ettore, di Paride, Cassandra, Polissena e Laodice, sposò il cugino Enea. Forse ebbe anche una figlia, di nome Etia, ma la sua sorte sarebbe sconosciuta. Creusa, secondo la leggenda, seguì il marito in fuga da Troia; ma mentre la famiglia stava scappando, ella si perse.
A Enea appare il fantasma (simulacro) di Creusa. Creusa dice ad Enea che ormani non c'è più niente da fare, è per il volere degli dei. Enea vorrebbe riabbracciarla e prova per 3 volte. Questo è lo stesso gesto di Odisseo nel poema omerico l'Odissea, quanto nell'Ade voleva abbracciare la madre.