Domanda di: Ing. Alessandro Monti | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.9/5
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I risvegli notturni possono essere molto comuni nei neonati e nei bambini, anche dopo i 2 anni di età. Si tratta di fenomeni fisiologici, generalmente accentuati da uno stress esterno generato da un cambiamento. Una buona educazione sull'igiene del sonno potrà aiutare i genitori a gestirli.
Cosa fare quando i bambini si svegliano piangendo?
Il suggerimento migliore è quello di parlargli molto dolcemente, rassicurarlo, finché pian piano si riaddormenta. Al mattino, non conserverà ricordo di questo episodio. Per i genitori è una situazione decisamente spiacevole: vedono il loro piccolo spaventato, ma non riescono ad alleviare il suo disagio.
Il bambino lancia un grido, urla nel sonno, con gli occhi sbarrati, a volte serrati, con una forte attivazione del sistema nervoso autonomo: è sudato, ansante, pallido, a volte paonazzo, ha le pupille dilatate, il respiro corto e frequente, la frequenza cardiaca aumenta come anche il tono muscolare. Perde l'urina.
Prova a fargli sentire la tua presenza, avvicinandoti alla sua culla o al lettino, sussurrandogli parole dolci o cantandogli la sua ninna nanna preferita, evitando di alzare troppo la voce o di accedere luci forti.
È un piccolo problema comune nella prima infanzia soprattutto tra i 2 e i 5 anni. Non è legato a nessuna patologia, né a traumi o problemi affettivi e, come già anticipato, non ha nessuna conseguenza. Visto che il bambino non è cosciente durante il Pavor non cercate di svegliarlo perché potrebbe essere traumatico.