Il giudice pronuncerà, con decreto motivato, il rigetto della domanda nel caso in cui il ricorrente non dovesse ottemperare a tale invito o non dovesse ritirare il ricorso, così come allorché dovesse reputare la prova offerta non concludente e persuasiva.
Secondo l'articolo 111 della Costituzione ogni cittadino può ricorrere alla Corte di Cassazione per violazione di legge contro qualunque provvedimento dell'autorità giudiziaria, senza dover esperire alcun appello in materia civile o penale, o contro qualunque provvedimento che limiti la libertà personale.
Sia le indagini preliminari condotte dalle procure sia i processi in tribunale durano in media circa un anno (rispettivamente, 323 e 375 giorni), mentre in appello i tempi medi sono di 759 giorni e in Cassazione di 132 giorni.
Quali sono i motivi per i quali si può ricorrere in Cassazione?
I motivi del ricorso. Si possono fare valere esclusivamente vizi nello svolgimento, vale a dire nell'applicazione di norme processuali, e vizi nell'applicazione di diritti sostanziali e nel percorrere l'iter logico che conduce a tale applicazione.
L'appello civile è un'opposizione a una sentenza sfavorevole di primo grado. La parte che perde la causa chiede di riesaminare la vicenda in quanto non ritiene giusta la prima decisione presa. Utilizzando dei termini più appropriati possiamo dire che con un appello civile “viene impugnata la sentenza di primo grado”.