Quando la Z non si raddoppia?

Domanda di: Evita Longo  |  Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023
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La classica regola della zeta che non si raddoppia mai davanti a -zia, -zio e -zie, vale quindi solo per quei vocaboli che discendono direttamente dal latino e dal greco. Ciò significa che la doppia zeta può essere presente: in vocaboli di origine straniera (Es: razzia, che viene dal francese)

Quali parole vogliono la doppia Z?

Z O ZZ?
  • eccezione, grazia, inezia, liquirizia, idiozia, arguzia, dazio, trapezio, armistizio, equinozio, minuzioso. ...
  • prozia, protozoo, rizappare. ...
  • azoto, bazar, gazebo, mazurca. ...
  • bellezza, tinozza, predicozzo, viuzza, merluzzo, nazionalizzare, tropicalizzazione, moralizzatore. ...
  • Atzeni, Aritzo, Setzu.

Come fare la Z doppia?

Le parole con suffisso -iere vogliono la doppia z: corazziere, tappezziere, biscazziere.

Quando si usa Z?

La "Z" dolce o sonora italiana è quella usata per pronunciare il vocabolo zero e deriva spesso dalla "-di-" seguita da vocale del latino classico. La si può riconoscere anche perché durante la sua pronuncia viene emessa voce e quindi vibrano le corde vocali, per questo viene definita "sonora".

Come si pronuncia la doppia zeta in italiano?

XXVIII): «Tanto la z sorda quanto la z sonora, se si trovano in mezzo a due vocali, hanno pronunzia sempre doppia [...] anche se in parecchie parole sono scempie nella scrittura». In altre parole, non si scrive *ozzio, *sfizzio, *polizzia anche se nella pronuncia si ha [òttsio], [sfìttsio], [polittsìa].

Le DOPPIE in ITALIANO: Quando si usano? Dove si mettono? (Regole + Trucchi per NON Sbagliare!) 🤫 😎