La sedazione palliativa profonda può essere usata anche d'urgenza per pazienti con sintomi acuti refrattari a trattamenti standard e causa di morte imminente, come una emorragia massiva (vie digestive e vie aeree) o il distress respiratorio grave e ingravescente o uno stato di shock irreversibile.
una malattia inguaribile allo stato avanzato; la morte imminente, attesa entro poche ore o pochi giorni; la presenza di uno o più sintomi refrattari o eventi acuti terminali con sofferenza intollerabile per il paziente; il consenso informato del paziente.
Occorre dunque che a proporla siano dei professionisti medici (medico palliativista) appositamente formati. Esistono a tal proposito diverse linee guida sulla sedazione palliativa emanate dalle Organizzazioni Internazionali che operano nel settore delle cure palliative.
Quando il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua?
In presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente.
Che differenza c'è tra sedazione profonda e anestesia totale?
La sedazione profonda, chiamata anche anestesia totale o completa, è una tecnica sensibilmente più forte della sedazione cosciente, in quanto necessita di uno specialista anestesista che inietterà in modo continuo e controllato il farmaco sedativo durante tutto il corso dell'esame.