La risposta alla sua domanda è “dipende”. Se lavora nel settore pubblico, ad esempio, il trattenimento in servizio è concesso, dopo il compimento dei 67 anni solo a chi entro il compimento dei 71 riesce a raggiungere i 20 anni di contributi minimi necessari.
Al raggiungimento dei 65 anni il dipendente che ha raggiunto il diritto alla pensione anticipata ordinaria deve smettere di lavorare. È collocato a riposo d'ufficio dalla propria amministrazione. E non per scelta, è un obbligo che ricade su tutte le Pubbliche Amministrazioni. Lo stesso accade al compimento dei 67 anni.
Se al compimento dei 67 anni il dipendente non ha raggiunto i 20 anni di contributi per poter accedere alla pensione di vecchiaia può chiedere il trattenimento in servizio a patto che entro il compimento dei 71 anni raggiunga il requisito contributivo che glielo permetta.
L'amministrazione è obbligata a collocare il dipendente a riposo d'ufficio in due casi: al compimento dei 67 anni se ha raggiunto diritto alla pensione di vecchiaia; al compimento dei 65 anni se ha raggiunto il diritto alla pensione anticipata ordinaria.
Chi percepisce la pensione di vecchiaia può continuare a lavorare?
Dopo la pensione di vecchiaia è perfettamente lecito e consentito svolgere attività lavorativa, qualunque essa sia. Non sempre è chiaro quando, dopo il pensionamento, è possibile svolgere attività lavorativa e quando, invece, non è consentito.