Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione, che cresce all'aumentare dell'età anagrafica. Con 67 anni di età, il coefficiente è del 5,575%. Il 5,575% di 212.520 euro è 11.848 euro, l'importo lordo di un anno di pensione, circa 912 euro lordi al mese, intorno ai 680 euro netti al mese.
Proviamo ora a moltiplicare tale importo per 1,5 volte, come prevede la regola. Risulta che si può andare in pensione a 67 anni e 20 di contributi solo se l'importo mensile dell'assegno è di almeno 690,42 euro. Questo significa che il contribuente deve percepire all'anno un assegno minimo di 8.975,46 euro.
Quanto si prende di pensione a 67 anni con 38 anni di contributi?
L'importo della prima quota è sempre di 6.000 euro. Cambia, però, quello della seconda quota, poiché con 3 anni di età in più (67 anni), il coefficiente di trasformazione sarà più alto (5,575%). Quindi, il 5,575% del montante contributivo (214.500) è 11.958 euro.
Quanto si prende di pensione a 67 anni con 30 anni di contributi?
Con uno stipendio annuo di circa 20.000 euro netti, nei 25 anni di lavoro svolti, avrà maturato circa 165.000 euro di montante contributivo. Considerata l'età del lavoratore (67 anni), applicando il coefficiente di trasformazione del 5,575% su 165.000 avremo una pensione di circa 9.200 euro.
Quanto si prende di pensione con 15 anni di contributi a 67 anni?
Se questa misura sarà confermata in Parlamento, il trattamento minimo sarà intorno ai 571 euro e, dunque, per il diritto alla pensione dei quindicenni (o comunque di vecchiaia) servirà aver maturato un assegno pari a circa 856,5 euro.