Lo spegnimento di emergenza (SCRAM) richiede 10-15 secondi, mentre nei reattori occidentali richiede 1-2,5 secondi. La tecnologia occidentale è venuta in soccorso per fornire un certo grado di monitoraggio in tempo reale allo staff.
Mentre il reattore è acceso si producono moltissimi isotopi ad emivita breve (ore/giorni) e medie (pochi anni). Quando si inseriscono le barre di controllo e si comincia a "spegnere" il reattore si riduce enormente la fissione dell'uranio. Ma quegli isotopi instabili continuano a decadere producendo energia.
Per spegnere il reattore è necessario abbassare il flusso dei neutroni, così non ci saranno più fissioni, questo è possibile utilizzando le cosiddette barre di controllo, ovvero dei cilindri di materiale che cattura neutroni e che nel reattore sono posizionate tra due o più barre di combustibile.
Nonostante l'età media dei reattori americani si avvicini ai 40 anni, gli esperti affermano che non ci sono limiti tecnici per cui queste unità producano energia pulita e affidabile per altri 40 anni o più.
Quanto durano gli effetti delle radiazioni nucleari?
Dopo circa un paio di giorni il livello di radioattività dei materiali raggiunge un valore stabile e smette di diminuire, quindi dopo un'esplosione nucleare le prime 48 ore sono quelle più delicate per chi vive nei pressi dell'evento.