Foto: Emily Wheeler Fonte: BBC.co.uk
E’ la storia di una ragazza di Devon, diciottenne, che per il suo compleanno desidera regalarsi un piercing. Si reca quindi insieme alla madre in ben 8 studi e tattoo parlor, ma tutti si rifiutano di applicarle il piercing, perché Emily ha la sindrome di Down, e questo secondo i piercer indica che lei non è in grado di essere responsabile per questa scelta. Infine, un piercer di nome Nicholas Pinch accetta di applicarle il piercing che Emily desidera, convinto del fatto che la ragazza sia pienamente in grado non solo di volere il piercing, ma di scegliere modalità d’applicazione e gioiello.
Perché i piercer precedenti si sono rifiutati di fare un piercing a Emily? Hanno sbagliato o fatto bene? La mamma di Emily, Vikki, è convinta che il rifiuto degli 8 studio sia dovuto a un pregiudizio e alla disinformazione sulla sindrome di Down. Vikki dice che insieme a Emlily, hanno contattato con largo anticipo diversi studi di piercer, sentendosi però dire che erano troppo occupati o con le agende già piene. Altri furono più “sinceri”, dicendo che secondo loro Emily non era nelle condizioni per capire e dare il suo consenso.
La richiesta di Emily oltretutto non era nemmeno eccessiva o stravante, visto che il piercing in questione consiste soltanto nei classici buchi ai lobi delle orecchie!
Emily tuttavia è pienamente in grado di comunicare e lei stessa ha espresso non solo il desiderio di forarsi i lobi delle orecchie, ma anche una grande determinazione e tenacia nell’ottenere quel che voleva. Alla fine i suoi sforzi sono stati premiati, perché il piercer Nicholas Pinch ha accettato di aiutarla. Lui stesso ha detto:”Se qualcuno ha una disabilità tale per cui non ha possibilità di comunicare in modo adeguato, è differente perché non può esprimere un esplicito consenso per avere un piercing. Emily però mi ha parlato e lei stessa mi ha chiesto di farle un piercing, chiedendo pure di farlo con ago e non con la pistola. E’ stata anche in grado di scegliere il gioiello. Non c’era quindi nessunissimo motivo per preoccuparsi e ancor meno erano le ragioni per mandarla via.”
Nicholas ha poi espresso il suo parere in rete sui colleghi, dicendo che si vergogna del loro comportamento disgustoso.
Sua madre Vikki invece, loda la figlia per la sua determinazione, aggiungendo:”Emily ha provato il rifiuto molte volte nella sua vita, ma non si è mai abbattuta né arresa. Vuole poter fare semplicemente quello che fanno le altre ragazze della sua età.”