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Quando si fa un referendum abrogativo?
Il referendum abrogativo previsto dall'art. 75 Cost. stabilisce che 500.000 cittadini o 5 Consigli regionali, possono proporre all'intero corpo elettorale “l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge".
Chi propone i referendum?
Lo possono richiedere gli elettori stessi, con la raccolta di cinquecentomila firme, o cinque Consigli regionali oppure un quinto dei membri di una delle due Camere. Per la validità del referendum non è richiesto un quorum minimo di votanti.
Chi stabilisce lo stato di guerra?
La Camera dei deputati delibera lo stato di guerra e conferisce al Governo i poteri necessari. L'articolo in esame modifica l'art. 78 della Costituzione, che disciplina la deliberazione dello stato di guerra.
Chi comanda se l'Italia entra in guerra?
La facoltà di deliberare lo stato di guerra e di conferire all'autorità politica i poteri necessari a darne attuazione spetta alle Camere, secondo quanto stabilito dalla costituzione (articolo 78).
Chi decide se Italia entra in guerra?
Ai sensi della Costituzione, lo stato di guerra è deliberato dalle camere, che «conferiscono al governo i poteri necessari» (art. 78), mentre il presidente della Repubblica, nella propria veste di garante dell'unità nazionale, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle camere (art. 87, c. 9).
Cosa succede se l'Italia dichiara lo stato di guerra?
In caso di entrata in guerra a deliberarne lo stato è il Parlamento (ai sensi proprio dell'art. 78) che conferisce al Governo i pieni poteri necessari. I cosiddetti pieni poteri vengono assunti, in particolare, dal Presidente del Consiglio, dal Ministro della Difesa e da quello degli Esteri.
Chi può cambiare la Costituzione?
Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione [cfr. art. 72 c. 4].
Quanti referendum abrogativi ci sono stati in Italia?
Dal 1946 ad oggi in Italia si sono svolti 78 referendum nazionali, di cui 72 referendum abrogativi, un referendum istituzionale, un referendum consultivo e 4 referendum costituzionali.
Quante firme servono per indire un referendum?
In Italia il numero di firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare varia a seconda dell'istituzione acceduta: per le leggi a carattere nazionale, da presentare in Parlamento, è necessario raccogliere almeno 50.000 firme e presentare la proposta alla Corte di cassazione.
Cosa vuol dire abrogare una legge?
Per abrogazione si intende la cessazione di efficacia di un atto normativo.
Che tipo di fonte e il referendum abrogativo?
Il referendum abrogativo previsto dall'Art. 75 della Costituzione italiana può essere definito una fonte del diritto primaria con carattere negativo in quanto mira ad annullare in modo totale o parziale una legge ordinaria oppure un atto avente forza di legge (decreto legislativo o decreto legge).
Quali leggi possono essere abrogate?
Le norme giuridiche abrogate possono essere abrogate soltanto da norme di pari grado o di grado superiore. L'abrogazione si dice parziale se riguarda soltanto una parte della norma. È invece abrogazione totale se investe l'intera norma giuridica.
Perché c'è il referendum in Italia?
Con il referendum si può richiedere ad un corpo elettorale il consenso o dissenso rispetto a una decisione riguardante singole questioni; si tratta dunque di uno strumento di democrazia diretta, che consente agli elettori di pronunciarsi senza nessun intermediario su un tema specifico oggetto di discussione.
Chi ha proposto il referendum sul divorzio?
Il comitato promotore del referendum era guidato da Gabrio Lombardi e schierava nella campagna contro il divorzio diversi intellettuali e politici, tra i quali Salvatore Satta, Sergio Cotta, Augusto del Noce, Carlo Felice Manara, Enrico Medi, Giorgio La Pira, Alberto Trabucchi, Giovanni Battista Migliori, Lina Merlin e ...
Quando c'è stato l'ultimo referendum in Italia?
18/2020 (cosiddetto "Cura Italia"), che con l'art. 81 estende da 60 a 240 giorni (fino al 19 settembre 2020) il termine entro il quale indire il referendum tramite decreto del Presidente della Repubblica. 14 luglio 2020: il Consiglio dei ministri fissa la nuova data del referendum al 20 e 21 settembre 2020.
Chi detiene i tre poteri in Italia?
Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio di separazione dei poteri: il potere legislativo è attribuito al Parlamento, al governo spetta il potere esecutivo, mentre la magistratura, indipendente dall'esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario; il presidente della ...
Qual è l'unico elemento della Costituzione che non può essere modificato?
«Limite esplicito» è sicuramente quello posto dall'articolo 139 Cost. in base al quale la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale. In pratica, non si può trasformare lo Stato italiano da Repubblica a monarchia o a dittatura.
Chi è che fa le leggi?
La Costituzione stabilisce che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere (art. 70). Ciò significa che per divenire legge un progetto deve essere approvato nell'identico testo da Camera e Senato.
Quando entra l'Italia in guerra?
Il pomeriggio del 10 giugno 1940, con un discorso a Piazza Venezia, Mussolini dichiara che l'Italia sarebbe entrata in guerra.
Per quale motivo l'Italia non entro subito in guerra?
Fra l'impero di Vienna e il Regno d'Italia, d'altro canto, non mancavano gli interessi divergenti per l'influenza nei Balcani. Il governo guidato da Salandra decise dunque di non essere coinvolto dall'imminente conflitto europeo, dichiarando la neutralità dell'Italia.