Che cosa è lo spotting?

Domanda di: Zelida Ricci  |  Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023
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In ambito ginecologico, con "spotting" si intende la perdita di piccole quantità di sangue proveniente dall'utero fuori dal contesto del normale ciclo mestruale. Lo spotting - che letteralmente in italiano significa "macchiare" - non è una patologia, ma può essere un sintomo che è sempre opportuno approfondire.

Cosa provoca lo spotting?

Lo spotting è indotto dall'eccessiva e sregolata crescita dell'endometrio, a sua volta causata dall'abnorme produzione di estrone, ormone estrogeno la cui produzione è stimolata dal tessuto adiposo.

Quando si verifica lo spotting?

Lo spotting si può verificare in genere 2-7 giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni ed è appunto caratterizzato da modeste perdite di sangue di colore scuro.

Quando preoccuparsi per lo spotting?

Sia in presenza di spotting che di perdita ematica più importante è sempre opportuno per la paziente rivolgersi ad un medico; se il caso di spotting durante il primo trimestre è in genere fisiologico, quando il sanguinamento fosse particolarmente abbondante diventerebbe d'obbligo l'ospedalizzazione.

Quanti giorni può durare lo spotting?

Tendenzialmente la durata dello spotting premestruale è di quattro giorni, ma potrebbe protrarsi senza interruzione fino ad una settimana. Le perdite di sangue, tuttavia, potrebbero verificarsi anche durante il periodo dell'ovulazione, a metà tra una mestruazione e l'altra, circa 8 o 10 giorni prima delle mestruazioni.

Spotting: che cos'è e quando è il caso di preoccuparsi