Il malto è un ingrediente molto usato nella panificazione, ma presenta caratteristiche uniche per i diversi tipi di lavorazione. La doratura dei prodotti da forno o la colorazione di una bella pizza sono frutto dalla scelta consapevole dell'utilizzo del malto in base al tipo di impasto che si deve realizzare.
Il malto, infatti, conferisce agli impasti lievitati usciti dal forno un colore e un profumo piùintensi. Naturalmente anche il sapore è più intenso, con un retrogusto pieno e leggermente dolciastro, che ricorda la tostatura o la frutta secca.
Come sostituire il malto? Il malto, di qualsiasi origine esso sia, può essere sostituito in modo immediato e senza troppi disguidi nelle ricette di pasticceria con un altro dolcificante liquido come lo sciroppo d'agave o quello d'acero.
Le quantità di malto da utilizzare non dovrebbero mai superare i 15 g per kg di farina, pena effetti collaterali che porterebbero ad avere problemi al posto dei vantaggio appena citati.
Il malto è un prodotto che si ottiene dalla germinazione di diversi tipi di cereali (orzo, frumento, mais, riso, ecc). I semi dei cereali vengono fatti germinare in condizioni controllate, così da sviluppare o attivare il complesso di enzimi in grado di trasformare l'amido naturalmente in essi presente, in maltosio.