Che differenza c'è tra risonanza con contrasto e senza?

Domanda di: Mariapia Ferri  |  Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2023
Valutazione: 4.5/5 (19 voti)

La risonanza magnetica con contrasto è un esame diagnostico altamente sensibili e specifico, capace di fornire, rispetto alla risonanza magnetica convenzionale, immagini più chiare e dettagliate delle strutture interne del corpo umano (vasi sanguigni, organi, tessuti ecc.).

Quando si usa il mezzo di contrasto per la risonanza magnetica?

A che cosa serve la risonanza magnetica con mezzo di contrasto? L'utilizzo del mezzo di contrasto in risonanza magnetica permette lo studio più accurato delle patologie neoplastiche e infiammatorie mentre non presenta vantaggi significativi nella determinazione di malattie ischemiche o degenerative (artrosi).

Quando si usa il mezzo di contrasto?

Il mezzo di contrasto si utilizza quando si vogliono ottenere immagini più dettagliate e accurate di alcune parti del corpo, come le vene, le arterie, i parenchimi e i linfonodi. In questo modo è più semplice evidenziare eventuali emorragie, lesioni, malattie croniche, infiammatorie e oncologiche.

Cosa NON fare prima della risonanza con contrasto?

Prima di fare l'esame occorre togliere gioielli, reggiseno, piercing, fermagli per capelli, cinture, occhiali, orologio, apparecchi per l'udito, protesi dentarie mobili, cinti sanitari, busti... Inoltre, non si possono portare nel macchinario cellulari, carte di credito o altre tessere magnetiche.

Quali sono gli effetti collaterali del mezzo di contrasto?

moderate: orticaria diffusa, vomito grave, edema (gonfiore) delle palpebre, dispnea (fame d'aria), dolori al torace ed all'addome; gravi: caduta della pressione con collasso, alterazioni del ritmo cardiaco, dispnea grave, edema della laringe e polmonare, sintomi neurologici con convulsioni e perdita di coscienza.

Quali differenze tra TC e RMN: differenze, mezzo di contrasto, tempi di esecuzione