Domanda di: Ing. Marino Fiore | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.6/5
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Le origini e il Duecento
Ancora nel 1600, nelle università di tutta Europa, si parla in latino. I primi documenti scritti in volgare, cioè la lingua parlata del popolo in una certa regione e che ora chiamiamo dialetto, sono i “placiti” (cioè sentenze) di Cassino (Frosinone) del 960 d.c..
Il Settecento fu il secolo dell'Illuminismo. In questo periodo in Italia si usavano il latino, l'italiano, il francese e i vari dialetti. Nella prima metà dell'Ottocento l'italiano era diffuso solo fra gli stati più colti, infatti l'80% della popolazione italiana era analfabeta.
Solo le classi alte e i religiosi continuano a usare il latino. Che lingua si parlava, invece, in casa, tra amici e nella vita quotidiana? Il volgare, letteralmente “la lingua del volgo”, cioè del popolo.
Si intendono per volgari medievali d'Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell'imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano e da un certo punto in poi, come facciamo noi oggi, italiano.
continua. Nei primi secoli del medioevo la lingua della cultura era il latino, lingua usata dagli intellettuali, il resto della popolazione la ignorava usando idiomi volgari.