È di corvo (nera) per la truppa, d'aquila (marrone) per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori, d'oca (bianca) per gli ufficiali superiori e i generali.
La Penna Aquila Ordinanza è la penna da cappello degli Alpini più classica, detta anche “ginnica”. Rispetto a quella di corvo, che solitamente fornisce l'Esercito Italiano, quella d'aquila è infinitamente più elastica e resistente agli urti.
La penna bianca divenne simbolo degli ufficiali superiori, dal Colonnello al Maggiore. Le nappine per le truppe divennero di colore diverso per ogni battaglione e furono: bianche per i primi battaglioni, rosse per i secondi, verdi per i terzi e blu per i battaglioni di servizio.
“In origine era una bombetta alla calabrese di feltro nero – racconta il tenente colonnello Mario Renna - che sul lato sinistro portava una coccarda di lana su cui era innestata una penna di corvo, un po' inclinata all'indietro. La penna diventa subito la bandiera degli Alpini, come recita una famosa canzone.
L'Aquila è, insieme al cappello con la penna nera, uno dei simboli più conosciuti utilizzati dal nostro esercito. Venne infatti adottata dagli Alpini, truppe di montagna che hanno combattuto su tutti i fronti di guerra.