Enea (in greco antico: Αἰνείας, Ainèias; in latino: Aenēās, -ae) è una figura della mitologia greca e romana, figlio del mortale Anchise (cugino del re di Troia Priamo) e di Afrodite, o Venere, dea della bellezza.
In che modo la dea Venere interviene sull'aspetto di Enea?
La madre Venere gli appare, assumendo l'aspetto di una cacciatrice cartaginese, e gli narra la tragica storia della regina. La dea preannuncia a Enea una buona accoglienza da parte della regina, poi si dilegua, rivelando il suo aspetto divino.
La regina innamorata mostra ad Enea “le ricchezze sidonie e la città preparata” in quanto i due protagonisti del racconto sono uniti sia da un'ardente passione amorosa, sia dal compito divino di fondare due città: Cartagine per Didone, Roma per Enea.
I racconti di Enea hanno affascinato la regina Didone. E, grazie all'intervento di due dee, Venere, desiderosa di aiutare il figlio e Giunone, intenzionata a impedire a Enea di giungere nel Lazio e di fondare una nuova città, i due si innamorano.
Grazie all'intervento di Cupido, tra Enea e la regina Didone scoppia l'amore: inizialmente lei si dimostra timida e insicura per via del sentimento che ancora prova per il defunto marito Sicheo ma supera le sue perplessità e accetta la relazione con Enea grazie ad un confronto con la sorella Anna.