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Cosa fa l'insegnante nel Cooperative Learning?
Nella didattica cooperativa, il compito dell'insegnante non è quello di attore principale in scena ma piuttosto quello di regista, che organizza e predispone la scena, ma poi si toglie e lascia che il lavoro sia portato avanti dagli allievi.
Chi ha ideato il peer tutoring?
L'istruzione tra pari – un concetto relativamente nuovo ideato dal professore di Harvard Eric Mazur all'inizio degli anni '90 – l'insegnamento tra pari è un metodo con cui uno studente istruisce un altro studente su un materiale su cui il primo è un esperto e il secondo è un principiante.
Cosa vuol dire Cooperative Learning?
L'apprendimento cooperativo è quindi un metodo di insegnamento e di apprendimento in cui la variabile significativa è la cooperazione tra gli studenti. Il cooperative learning persegue l'apprendimento individuale attraverso un processo che vede coinvolto il gruppo, visto come risorsa e stimolo per ciascun membro.
Perché è importante il Cooperative Learning?
Permette di integrare e valorizzare alunni con differenti capacità perché in situazioni di interdipendenza di scopo, di ruolo, di compito diventa possibile consentire ad ognuno di fornire il proprio contributo.
Quanti alunni per Cooperative Learning?
Learning Cooperativo: fa riferimento a team composti da un minimo di 3 studenti (fino ad un massimo di 5), con caratteristiche attitudinali e caratteriali tra loro differenti, che dovrebbero operare in maniera collaborativa per l'intero orario scolastico.
Chi parla di peer education?
Le meta-analisi della Tobler e di Bangert-Drowns relative alla valutazione dei progetti di peer education hanno evidenziato che tale sistema educativo può esercitare una certa influenza sulle conoscenze, agisce in misura minore sugli atteggiamenti e sulle abilità, ricade sul comportamento soltanto a volte.
Quante sono le strategie didattiche?
Strategie didattiche: imitative, di ricerca, creative e attive.
Che vuol dire peer learning?
Cos'è il peer learning Ciò che caratterizza questo approccio è che si basa sul principio che la conoscenza possa -e debba- essere trasmessa tra “pari grado”, ovvero tra studenti coetanei, anziché tra un docente (adulto) e un discente (bambino o adolescente) all'interno di una relazione unilaterale e formalizzata.
Quali sono le principali metodologie didattiche?
LE DIVERSE METODOLOGIE DIDATTICHE: L'apprendimento attivo
INTERDISCIPLINARIETA' ... CIRCLE TIME. ... ROLE PLAYING. ... COOPERATIVE LEARNING. ... PEER EDUCATION. ... CLASSE CAPOVOLTA (FLIPPED CLASSROOM) ... DIDATTICA LABORATORIALE.
Cosa si intende per circle time?
Che cos'è il circle time e quali i suoi benefici. Il tempo del cerchio, o circle time, è un momento particolare della vita scolastica: non più banchi a schiera ma sedie in cerchio; non più valutazione di una prestazione a livello cognitivo, ma ascolto privo di giudizio.
Quali sono le didattiche inclusive?
Una didattica inclusiva fa capo a tutti i docenti ed è rivolta a tutti gli alunni, non soltanto agli allievi con Bisogni Educativi Speciali. La didattica inclusiva è la didattica di tutti, che si basa sulla personalizzazione e sulla individualizzazione tramite metodologie attive, partecipative, costruttive e affettive.
Qual è il miglior metodo di insegnamento?
Il metodo più diffuso nella scuola italiana è ancora quello trasmissivo. Anche oggi, infatti, l'insegnante organizza spesso le sequenze di apprendimento in due tempi successivi: il momento dell'acquisizione (lezione) e il momento dell'applicazione delle conoscenze acquisite con cui si procede anche alla valutazione.
A cosa serve il role playing?
Obiettivi. Far acquisire la capacità di impersonare un ruolo e di comprendere in profondità ciò che il ruolo richiede. Sviluppo delle capacità comunicative e di gestione di relazioni interpersonali. Aiuto a capire le ragioni degli altri e ad imparare a mediare.
Qual è la differenza tra metodologie e strategie?
metodologie = tutte le procedure per affrontare le unità didattiche. strategie = come si pone il docente nei confronti dei suoi studenti e come assume il ruolo di facilitatore dei processi di apprendimento; strumenti = definiti anche risorse.
Chi parla di insegnante facilitatore?
Perché ciò avvenga Rogers sostiene che l'insegnante, l'educatore, il terapeuta debba essere fondamentalmente un “facilitatore”, che accetta pienamente il cliente, (il discente, lo studente, il paziente), ed instaura con lui un rapporto empatico che permette alla persona di lasciar fluire emozioni e stati d'animo.
Che cos'è il brainstorming a scuola?
Il brainstorming è un'attività importante da fare a scuola. La parola brainstorming è inglese e la sua traduzione significa “tempesta di cervelli”: è un'intervista di gruppo che si basa sull'associazione di idee di tutti i partecipanti, per trovare soluzioni a problemi o scelte da compiere.
Cosa fanno gli alunni peer to peer?
Cosa è una formazione peer to peer Si tratta di un'azione di mentoring da parte di un gruppo dedicato di studenti “tutor” che possono motivare gli altri all'uso delle risorse didattiche disponibili nell'Istituto.
Come si chiama l'allievo del tutor?
L'Allievo (Tutee): può essere seguito in maniera più individualizzata, partecipando alla definizione delle regole che sostengono il lavoro.
Cosa vuol dire peer to?
Rete informatica nella quale i computer degli utenti connessi fungono nello stesso tempo da client e da server.
Quante ore sono previste per il peer to peer?
“peer to peer” e osservazione in classe = 12 ore. formazione on-line = 20 ore.