Domanda di: Alan Marchetti | Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2023 Valutazione: 4.8/5
(26 voti)
Il santo monaco Evagrio diceva: “La natura del bene è più potente dell'istinto del male, per il fatto che il bene esiste, mentre il male non esiste se non soltanto quando viene commesso”. Il bene nostro, di noi uomini è come noi, debole e sempre perdente.
Il Bene si traduce quindi in 'giusta condotta': nell'agire secondo leggi morali dettate dall'esterno o autoimposte; il Male, ovviamente, nel suo esatto contrario. Ovviamente è possibile analizzare entrambi i poli secondo criteri differenti; la filosofia ne indaga principalmente due aspetti: uno metafisico e uno morale.
È la volontà che spinge l'uomo a optare il bene o il male. Socrate non ne aveva tenuto conto. L'uomo è libero di scegliere, niente gli impedisce di prendere la strada sbagliata, quella che avrà conseguenze negative.
Le religioni abramitiche ritengono che Dio creò Adamo ed Eva liberi nell'Eden. e che il male abbia avuto origine con il peccato di Adamo e la cacciata dei progenitori dal Paradiso, cui Dio aggiunse il castigo del dolore, della fatica, della malattia e della morte.
Nella filosofia moderna, il male è inteso come imperfezione, “disvalore”, in opposizione ai sistemi normativi ed assiologici. L'uomo, per Hegel, è “cattivo per natura”, mentre il bene è lo scopo ultimo del mondo, in quanto libertà realizzata.