Risposta. La parola kebabbaro, che indica il 'commerciante che prepara e vende kebab' (Devoto-Oli 2018), è ormai molto usata dagli italiani tanto da entrare a far parte del repertorio lessicale italiano.
Nella ricetta originale il kebab è fatto con un misto di tagli di carne, solitamente di agnello, manzo o pollo. Questi vengono fatti a fettine e infilzati nello spiedo verticale, fino a formare un grosso cilindro rastremato verso il basso.
Poiché gli ingredienti usati non sembrano variare troppo da paese a paese, la differenza tra i due termini pare essere determinata solo dall'area geografica di provenienza. Ecco che se andrai in Turchia ordinerai probabilmente un kebap, mentre in India, Pakistan e Iran la dicitura più frequente sarà kebab.
In tutte le località della Turchia è diffuso questo delizioso cibo a base di carne tagliata grossolanamente e accompagnata da un mix di altri ingredienti come cipolla, pomodoro, insalata, a volte anche patatine fritte.