La rivolta albanese del 1912, la sconfitta ottomana nelle guerre balcaniche e l'avanzata delle forze montenegrine, serbe e greche in territori dichiarati albanesi, portarono alla proclamazione dell'indipendenza dell'Albania da parte di Ismail Qemali a sud di Valona, il 28 novembre 1912.
Trasmessa oralmente per secoli, la lingua albanese è rimasta priva di scrittura fino ai tempi recenti. Il primo testo scritto che si conservi risale al 1555: è il Messale di Gjon Buzuku (vescovo cattolico in Albania settentrionale), stampato in lettere latine.
Membri della comunità costituirono nel XV secolola Scuola di Santa Maria degli Albanesi a Venezia. Una vasta migrazione si verificò a partire dagli anni 1990 dall'Albania verso l'Italia. Gli albanesi costituiscono oggi il secondo gruppo di stranieri in Italia dopo i rumeni.
Ma il vero capolavoro di Skanderbeg può essere considerato l'impresa compiuta il 2 marzo 1444 ad Alessio (Lezha), quando egli riuscì a riunire tutti i principi albanesi sotto una sola bandiera e con un solo obbiettivo: liberare il paese dai Turchi.
L'influenza ottomana caratterizzò una delle pagine più tristi della storia albanese: il dominio ottomano ha portato alla fine dell'Albania come entità nazionale e indipendente e il paese, prima del 1870, quando c'è stato il riconoscimento nazionale albanese.